20-04-2016

Colazione a Casadonna

Il magnifico primo pasto della giornata concepito da Niko Romito. Territorio, tecnica e bontà

La tavola così come si presenta al mattino nella

La tavola così come si presenta al mattino nella sala delle colazioni di Casadonna a Castel di Sangro (L'Aquila), stessa sede del ristorante Reale, 3 stelle Michelin, telefono +39.0864.69382. La squadra diretta da Niko Romito dedica al primo pasto della giornata grande importanza con una proposta ricca e intelligente. Un'efficace sintesi di tecnica e territorio

In Occidente quasi tutti conoscono l'importanza delle colazioni abbondanti. Breakfast like a king, lunch like a prince and dine like a pauper, “fai colazione da re, pranza come un principe e cena da indigente”, raccomandano i nutrizionisti illuminati. Di qui e di là dell’Atlantico, però, succede spesso il contrario: caffè (o tè) al volo al mattino con croissant rinsecchito, pranzo col freno tirato e mitragliata di portate à la mamma di Fracchia alla sera.

Se l’obesità è alle stelle, ammoniscono le cronache scientifiche recenti, è soprattutto a causa della scarsa quantità di calorie che ingeriamo appena svegli. Una cattiva abitudine che legittima assunzioni compulsive di schifezze durante il giorno, rafforzata dalla bassa qualità media di ciò che troviamo in tavola al mattino. La colazione è un pasto svilito dalle nostre pigre abitudini domestiche ma anche dalla trascurata offerta di esercizi piccoli e grandi, popolari e blasonati.

Gaetano Di Loreto, "maître" delle prime colazioni a Casadonna

Gaetano Di Loreto, "maître" delle prime colazioni a Casadonna

Per questi motivi, qualche giorno fa siamo rimasti impressionati dalla prima colazione che l'abruzzese Niko Romito concepisce dal primo giorno in cui aprì, quasi cinque anni fa, per i suoi ospiti di Casadonna a Castel di Sangro. La mattina dopo aver provato gli ultimi piatti del ristorante Reale (ne abbiamo accennato qui), si scende da una delle stanze dell’ex monastero (sono 7, presto diventeranno 10) e ci si ritrova in pratica davanti a un altro magnifico menu degustazione.

Abbaglia la luce della sala, fasci che filtrano da un finestrone sulle vallate dal Sangro, colpendo piante di kumquat incastonate tra mobili di pregio. Non c’è alcun buffet ma, a essere imbandita con una mise-en-place coerente a quella della cena, è direttamente il tavolo dell’ospite. Dalla carta si sceglie subito tra la classica caffetteria (espresso, cappuccino, orzo a infusione di Giacomo Santoleri), i tè (miscela di tè neri English Breakfast, verde, bianco, rosso, nero Sumatra, Nero aromatizzato al gelsomino o Anastasia cioè Earl grey, limone e fiori d’arancia), la cioccolata (araguanì copertura 72% con latte e cannella), tisane (melissa, arancio, tiglio, finocchio, menta, camomilla, tarassaco) o le varie centrifughe.

La vista sulle valli del Sangro

La vista sulle valli del Sangro

Mentre parte la comanda, Gaetano Di Loreto, il maître delle prime colazioni, illustra con dovizia di particolari il contenuto già in tavola: «Yogurt di Cianflocca, una piccola azienda agricola di Castel di Sangro; succhi di frutta di mela e pera, miele millefiori Thun raccolto proprio a Casadonna, manteca di Trotta (un burro che viene fatto alla maniera del caciocavallo, con tanto di ceratura esterna, ndr), crema di nocciole 100%». Nulla può dire della piccola brocca di latte di mandorle, cremoso e di uno splendido dolce naturale, svuotata prima che potesse ragguagliarci.

Intanto solleviamo un panno che racchiude una forma di «pane di farina di grano antico teramano», caldo e sezionato in quattro fragrantissime porzioni. Spalmiamo le fette a turno con confetture di pera, di pesca e marmellata di arance. A Casadonna quella dei lievitati è una religione osservata con una devozione che non ha pari in Italia: ce ne si accorge anche appena dopo, con quel croccante parallelepipedo di pan brioche tostato, sormontato dalle dolcissime fragole bio dell'azienda Villa delle Rondini di Francavilla.

Il vassoio delle magnifiche brioches

Il vassoio delle magnifiche brioches

E tu pensa che l’oggetto dei desideri del golosone del mattino deve ancora arrivare: le brioches. Ecco di nuovo Gaetano col dito a indicare i rilievi di un vassoio magico: «Abbiamo Crostatina di mela calda, Brioche con crema pasticciera, Brioche con gocciole di cioccolatoFerratelle (pasta da biscotto cotto della tradizione aquilana, ndr) e fette biscottate».

E se qualcuno non fosse soddisfatto c’è ancora la carta dei piatti dolci dalla cucina: Crespella calda con miele, Crostatina di frutta frescaZuppa di ricotta, cannella, lampone e cioccolato. O quelle degli assaggi salati: Uovo in camicia, Uovo in camicia con guanciale (servito in una coppa tipo Martini), una meravigliosa Omelette al formaggio… La sublimazione arriva con la selezione dei salumi e degli stessi formaggi. E ci si alza da re, pronti a conquistare il mondo.


Zanattamente buono

Il punto di Gabriele Zanatta: insegne, cuochi e ghiotti orientamenti in Italia e nel mondo

a cura di

Gabriele Zanatta

classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. 
instagram @gabrielezanatt

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