Lunedì sera scorso si è consumata una cena mai vista da Daniel e Chiara Canzian in via Castelfidardo a Milano. Anzi, mai sentita, visto che alla fine del pasto, accanto alla lista delle pietanze e quella dei vini, è arrivata anche la tracklist dei brani ascoltati, pietanza per pietanza. Li hanno messi uno in fila all’altro Andrea Bolognesi, Alessandro Costa e Marco Mazzotti, alias Audio Di Vino, tre amici di Imola che hanno fondato un’associazione culturale/enogastronomica allo scopo di dar valore a un aspetto che troppi ristoranti trascurano: il sottofondo musicale.

Il Galletto alla Marengo di Daniel, servito sulle note di "Sembianza de un rio" di David Dorantes
Che poi di semplice sottofondo non si è trattato. Diremmo invece una presenza decisiva e dominante per la riuscita della serata, tanto quanto i piatti studiati e proposti dal ragazzo di Conegliano, da qualche mese sgattaiolato fuori dall'ala di
Gualtiero Marchesi e libero di esprimere tutto il suo talento con una cucina classicamente solida ma adeguata alle richieste della contemporaneità. È così che dai magici diffusori mono-membrana e da mirabolanti amplificatori a valvole assemblati da
Andrea e posizionati in fondo alla sala, è partito subito “Splendido Splendente”, non in versione
Donatella Rettore, ma siglata dalla voce portentosa di
Petra Magoni. Accompagnava coerentemente una pallina di
Gelato al parmigiano “dolce e un po’ salato”, ovvero una forma classica riempita da una sostanza insolita.

Daniel Canzian e la sua brigata all'impiatto. I vini della serata sono stati serviti da Berlucchi, Villa Sparina e Tenuta Montemagno con Acqua Panna e S.Pellegrino e caffè Lavazza
Pur prevalendo il jazz, la musica non si è arenata su un genere solo e questo è il merito che va riconosciuto ai ragazzi di
Audio Di Vino, i quali a ogni evento – in 7 anni ne hanno già realizzati a decine e sempre in templi di grande cucina, popolare e d'autore - procedono sempre con una scelta musicale varia e mai casuale, previe sempre due chiacchiere approfondite con il cuoco di turno per far sì che ogni scelta sostenga, scorti o potenzi l’efficacia dell’altro, e viceversa.

Da sinistra, Alessandro Costa, Marco Mazzotti e Andrea Bolognesi, un brindisi Audio Di Vino
Lunedì gli
Scampi con spezie e anguria hanno trovato un degno contraltare in “Summertime”, la celebre ninnananna di
Gershwin qui scelta nella versione insolitamente soft di
Herbie Hancock. Il fantastico
Minestrone di verdure versione estiva ha ricevuto invece tutto un grande conforto tra le braccia del “Valzer per un amore” di
De Andrè, interpretato da
Vinicio Capossela. Mentre il
Galletto alla Marengo è arrivato sulle note di “Sembianza de un rio” di
David Dorantes, e la
Grattachecca di mandorle e frutti rossi con sorbetto al basilico, su quelle di “Fase Lunare” di
Alessandro Ducoli, «uno dei tantissimi grandi talenti italiani che rimangono nell’ombra», precisavano i ragazzi, mai stanchi di cercare nomi e di capire con quali diavolerie acustiche amplificarne i talenti.
Una bella serata, dunque, che diventava sempre più elettrica man mano che si procedeva, con la naturale diffidenza dei primi momenti che si offuscava via via. Tanto che, al momento della piccola pasticceria, sulle note di “Johnny & Mary – Spirit of Django" di Martin Taylor, tanti non avevano gran voglia di guadagnare l'uscio. Avrebbero volentieri ricominciato da capo.