18-06-2014
Una creazione vegana di Daniela Cicioni nella serata veg da Alice a Eataly Smeraldo a Milano: il Fiore di zucchina ripieno di cagliata di mandorle affumicata, olio aromatico e pomodorini freschi. Assoluta bontà vegana
Come se la natura vegetale si fosse impadronita del centro di Milano, quasi uno scenario da day after ma senza angoscia, così è stato bello vedere uno dei templi dell’alta cucina ittica meneghina – quell’Alice che da qualche mese domina piazza XXV Aprile, dal secondo piano dell’Eataly Smeraldo – dimenticare per una volta cernie, polipi e mazzancolle per dare spazio a cardamomo e fave, pomodori e mandorle. Un ribaltamento di canoni che vedeva la padrona di casa Viviana Varese accettare volentieri di riporre in dispensa le proprie abituali materie prime per realizzare un menu d’ispirazione vegana a quattro mani con Daniela Cicioni, consulente e chef di cucina naturale: l’occasione era un appuntamento inserito nel ciclo delle cene di Identità Golose.
"Come una caprese", una creazione di Viviana Varese per la cena-evento di martedì 17 giugno: Mozzarella di bufala, 5 pomodori diversi di colore e gusto, neve di basilico e gelato alla mozzarella. Il piatto è stato servito accompagnato dal Sicilia Grillo "Zagra" 2013 della cantina Valle dell'Acate
Viviana Varese ha tenuto botta, chiamata ad addentrarsi in un universo che non le è consueto, impiattando due proposte d’haute cuisine con l’aiutino d’altrettanti formaggi come chiavi di volta: Mozzarella di bufala, 5 pomodori diversi di colore e gusto, neve di basilico e gelato alla mozzarella (la neve è di maltodestrina spruzzata con olio di basilico) e il godurioso Tortello liquido di fave, estratto di pecorino di Pienza, concassé di pomodori e fave crude e scaglie di pecorino.
Il dessert di Daniela Cicioni: Crema di piselli al cardamomo, gelatina di ciliegie e lamponi al sambuco, ciliegie marinate e croccante di amaranto soffiato
«Avevo timore che non piacesse a tutti – spiega la chef vegana – perché siamo abituati a creme vellutate a base grassa, qui invece volevo far sentire in bocca la consistenza diversa, un po’ farinosa, di quella di piselli frullati», con l’aggiunta solo di una piccola percentuale di anacardi a dare rotondità e agar agar per stabilizzare, il croccante invece ottenuto con amaranto, semi di papavero bianchi e neri e un poco di anice, infine le ciliegie marinate in infuso di fiori di sambuco.
Un commento iniziale di Paolo Marchi è stato anche la giusta sintesi finale della serata: «Davvero stimolante questo connubio tra due chef che, teoricamente, non avrebbero nulla da dirsi». L’incontro tra diversità che vogliono dialogare dà (quasi) sempre buoni frutti.
Le cene concertate da Identità Golose in Italia e nel mondo, raccontate da chi c'era
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera