26-09-2016

Sala a Tokyo arruola Cracco

Cena milanese in ambasciata con sorpresa: lo chef prima offre un'Amatriciana poi duetta con Bottura

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, tra Massimo B

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, tra Massimo Bottura e Carlo Cracco venerdì 23 settembre alla cena nel segno di Milano all'ambasciata italiana a Tokyo

Difficile contare le missioni dei sindaci di Milano da sempre in Giappone, penso ben meno di cento. Di certo l’ultimissima, quella di un Giuseppe Sala accompagnato dall’assessore Roberta Guaineri, dall’ex calciatore Billy Costacurta e dallo chef Carlo Cracco, ha avuto una nota nuova in più: un grande cuoco come fiore all’occhiello. L’occasione? La Tokyo Big Sight, enorme fiera del turismo planetario dove l’Enit aveva il suo spazio e al suo interno, Milano a sua volta.

Quarantott’ore in tutto, giovedì e venerdì, incontri, interviste, conferenze e due momenti conviviali in uno spazio unico, la residenza dell’ambasciatore italiano, attualmente Domenico Giorgi. Struttura bassa, anni Cinquanta, sul retro dà sul più vasto giardino privato della capitale, due ettari tra bosco, prato e piccolo lago, luogo carico di storia per tanti motivi. Uno per tutti: il suicidio nel 1703 di 10 dei celebri 47 ronin, i samurai erranti, resi immortali dal teatro.

Giovedì ricevimento in onore di Sala e del corpo di ballo della Scala in occasione del 150° delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Venerdì invece, serata promozionale per la Milano del dopo Expo durante la quale Cracco darà il meglio di sé cucinando una Amatriciana in memoria delle vittime del terremoto

Carlo Cracco a Tokyo ha cucinato una Amatricana in memoria delle vittime del terremoto dell'agosto scorso

Carlo Cracco a Tokyo ha cucinato una Amatricana in memoria delle vittime del terremoto dell'agosto scorso

del 24 agosto. Non solo questo però. La serata si è arricchita di un ospite inatteso: Massimo Bottura. Che certo nilanese non è.

Tokyo è immensa ma uno come me si muove per un tipo ben preciso di ristoranti e questo, in un certo senso, incoraggia le sorprese. Giovedì ad esempio pranzo da Yoshihiro Narisawa assieme con Luca Fantin, chef di razza al Bulgari a Ginza, fresco di libro edito da Assouline, La cucina di Luca Fantin. E l’indomani eccomi da lui per un’esperienza ancora migliore perché la sua cucina è italiana nell’anima, ma non nelle forme. E questo è molto importante. In Giappone vi sono circa 80mila insegne tricolori, se ne salvano un centinaio. Quasi tutte si nutrono di passato e di stereotipi.

Ben venga chi come Fantin guarda avanti e, con rispetto, mette tutto in discussione. E Bottura? Semplice: è a Tokyo da venerdì per tre giornate proprio lì da Bulgari esaurite in un battibaleno, martedì l’ultima. Lo incroci, fresco di atterraggio a Narita, tra cucina, lavaggio e tavolo dello chef e vuoi non invitarlo

Al termine di una straordinaria cena di sushi al ristorante Ootanino a Tokyo, foto ricordo per gli chef Luca Fantin (a sinistra), Carlo Cracco, Takayuki Otani e Massimo Bottura

Al termine di una straordinaria cena di sushi al ristorante Ootanino a Tokyo, foto ricordo per gli chef Luca Fantin (a sinistra), Carlo Cracco, Takayuki Otani e Massimo Bottura

la sera in ambasciata senza nemmeno chiedere permesso? Arriverà con sua moglie Lara in punta di piedi per non distrarre i presenti dai veri protagonisti.

Sala ricorderà come Milano abbia 26 secoli di storia, senza per questo distinguersi dalle altre città tricolori: «Ciò che rende unica Milano è la sua contemporaneità, chi vuole conoscere il futuro deve venire a Milano». Quindi Costacurta, ex di un Milan stellare che non esiste più, squadra molto popolare in Giappone, infine Cracco. Senza il recente sisma, e senza Bottura lì, avrebbe cucinato un risotto e parlato di creatività. Invece ecco l’Amatriciana «senza aglio perché ora celebriamo una tragedia e possiamo solo inchinarci», ecco parole importanti verso il modenese: «La cucina italiana è passata dalla quantità alla qualità e il mondo l’apprezza sempre di più. Merito di tanti, merito di un collega che è presente e se ne sta dietro. Massimo esci, vieni qui con noi. Si deve fare squadra per raccogliere sempre di più e come un tempo era il Milan a vincere, adesso è la nostra cucina ad avere conquistato il suo mondiale grazie a questo signore. Tutti noi cuochi italiani dobbiamo prendere Bottura a esempio e seguirlo».

Un improbabile Tortino di melanzane, antipasto del menù Puglia, servito a bordo del volo Alitalia Tokyo-Milano del 24 settembre scorso

Un improbabile Tortino di melanzane, antipasto del menù Puglia, servito a bordo del volo Alitalia Tokyo-Milano del 24 settembre scorso

Si sprecheranno gli applausi e le foto. Giustissimo, una gran bel momento. Poi però, anche al ritorno voli come all’andata Alitalia e quello che ti servono è ancora una volta vergognoso. Il personale sorride, si fa in quattro, si scusa, ma nessuno tra loro ha colpa. C’è qualcuno dietro a una scrivania a Roma che ha deciso così, che la pasta possa cuocere fino a perdere ogni traccia di al dente e nessuno lo ha ancora rimosso. Renzi, Martina, Sala portano cucina e chef tricolori in palmo di mano, però nessuno ha avvisato l’ex compagnia di bandiera di cambiare passo e registro a sua volta. Bottura, Cracco, Fantin… abbiamo i campioni, manca ancora un autentico sistema Italia.


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
instagram instagram.com/oloapmarchi

Consulta tutti gli articoli dell'autore