13-08-2012

Stretto Food

Tra Messina e Taormina è un trionfo di cibi di strada. Un itinerario tra granite e arancini

Frutta candita in vetrina alla Pasticceria Chemi i

Frutta candita in vetrina alla Pasticceria Chemi in corso Umberto a Taormina, +39.0942.24260. Tante le superbontà che spuntano sulla costa nord-orientale siciliana, affacciata sulla Calabria: rustici, mozzarelle in carrozza, spongati di caffè, pane cunzatu...

Prendendo spunto provocatoriamente da Marc Augé, Messina potrebbe rappresentare un non-lieu, un passaggio verso altre destinazioni in cui porto, stazione e autostrada sintetizzano l’essenza dell’intera città in un immaginario inconsapevole della grande storia e dignità che ha avuto. Superate il cliché, Messina è tutta da scoprire. Partiamo da qui per un piccolo viaggio goloso in auto sulla Orientale Sicula che ci porterà fino a Taormina.

La prima promessa mantenuta della Sicilia è soddisfare il palato: niente di meglio di una granita con la brioche o di un arancino. Sì perché a Messina l’arancino è maschile, a punta, ed è condito con il ragù, i piselli e la mozzarella, diversamente dall’arancina palermitana o trapanese che è femmina, tonda, e si offre in più varianti. Se resistete alla tentazione di consumarli sul traghetto verrà meno l’esercizio di un rituale simbolico ma, probabilmente, ne gioverà il vostro stomaco.

La brioche di coppia con gelato di Irrera, Messina

La brioche di coppia con gelato di Irrera, Messina

L’attesa è breve, una volta sbarcati raggiungerete facilmente La Buona Forchetta, in via Santa Cecilia 76, +39.0524.523553, dove Piero e Rosy vi sorprenderanno con una rosticceria ben fornita in cui non mancano i piatti tradizionali e i famosi Rustici, cioè arancini, pidoni o pitoni (simili nella forma a un panzerotto ma fatti con lo strutto e farciti di scarola, pochissimo pomodoro, provola, pepe e acciughe), mozzarelle in carrozza e la tipica focaccia messinese con la tuma (quasi un primosale, fatto con latte prevalentemente ovino).Per chi ha conosciuto Nunnari, compianta gastronomia cittadina, il ricordo della pasta al forno e dell’arancino è qualcosa di indelebile e inarrivabile… La Buona Forchetta prova ad avvicinarsi con devozione. Tra le altre rosticcerie interessanti Famulari, sulla Cesare Battisti al 143, +39.090.771447, che sulla focaccia fa scuola.

Per il dolce tappa obbligata è Irrera, pasticceria storica in piazza Cairoli, +39.090.673823: trionfano le paste di mandorla, i tipici Quaresimali e la Pignolata messinese (irriverente descriverli, vanno assaggiati!), i cannoli, la frutta martorana e la brioche con il gelato che è così farcita da poter essere divisa in due per un goloso tête-à-tête. Da non perdere lo Spongato di caffè, un gelato di “caffè, caffè” come piace definirlo ai titolari del Bar Progresso di viale San Martino, +39.090.673734 che da tre generazioni lo fanno senza uova né latte. Dopo l’abboffata gradirete la limonata col sale, che vi rinfrescherà e toglierà la sete, da consumare nei bei chioschi di piazza Cairoli: non hanno rivali.

Lasciamo la città e prendiamo la statale in direzione Catania fino ad arrivare a Briga Marina dove è un must la menza ca panna (granita di caffè con panna) di Don Pietro al Bar De Luca, sulla Nazionale, +39.090.821180, sicuramente una delle migliori della provincia. Proseguiamo per Scaletta Zanclea dove il sontuoso cannolo del Bar Lory, in via Roma 564, +39.090.951061: merita la sosta (è consigliato prenotarli, li fanno al momento ma solo se la ricotta è perfetta, anche "scomposti"per il trasporto).

L'arancino messinese è dclinato al maschile: contiene ragù, piselli e mozzarella

L'arancino messinese è dclinato al maschile: contiene ragù, piselli e mozzarella

Da Capo Alì a Capo Sant’Alessio la costa è un pullulare di turisti e tanti sono i locali in cui fermarsi ma andiamo verso le colline, a Savoca, nel cui centro si trova il Bar Vitelli. Questi scorci vi ricordano qualcosa? È facile perchè lì sono state girate scene famose de "Il Padrino", nel 1972. A Savoca, borgo suggestivo, si va per la granita al limone accompagnata dalla zuccarata, un biscotto povero, una grande ciambella non di frolla, coperta di semi di sesamo; se passate al Bar Vitelli dopo aver fatto serata troverete la fila per il pane cunzatu (pane di casa, olio “buono”, origano, peperoncino e sale per chi lo vuole) che va provato almeno una volta nella vita.

A questo punto Taormina è a un passo e sarà bello vedere come lusso e tradizione popolare convivano arricchendosi. Ad esempio la granita, che è il simbolo della colazione per tutte le classi sociali, sarà diversa a seconda dell’emozione che volete provare. Tradizionale negli arredi ma molto fashion è il Bam Bar di via Di Giovanni, +39.0942.24355, dove tra i romantici tavolini potreste tranquillamente trovarvi a consumare la caffè e mandorla (molto alla moda) accanto ad una rock star.

Per esaltare la granita al caffè con panna, il panorama mozzafiato sulla baia di Naxos del “salotto” di Taormina, il Wunderbar dove qualche euro in più sarà un sacrificio accettato. Se impazzite per l'opulenza della pasticceria siciliana il tasso gliecemico si impennerà da Chemi sul corso Umberto, +39.0942.24260, dove tra paste di mandorla, cassate, glasse e ovviamente granite, vi perderete nelle tipicità. Per una pausa salata, dai rustici, alla pasta al forno, fino a una buona quantità di panini, davvero a tutte le ore, c’è la rosticceria Da Cristina, appena sotto la piazza del Duomo, +39.0942.21171, che soddisfa ogni palato o Arancini in Corso, un vero cantiere di arancini in piazzetta del Leone, +39.392.8599198.

La focaccia messinese

La focaccia messinese

L’ultimo passaggio conduce a Castelmola, al Bar Turrisi, +39.0942.28181, un luogo assolutamente e dichiaratamente celebrativo della virilità maschile: potrete gustare qualche specialità siciliana ma non perdetevi il vino alle mandorle, magari sulla terrazza più alta. Il panorama ripagherà ampiamente della fatica accumulata dopo aver fatto le scale.


Dall'Italia

Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Valeria Carbone

messinese, cresciuta nel Varesotto e adottata da Arezzo, è sociologa specializzata in comunicazione enogastronomica

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