02-06-2021
Il Food & Wine Tourism Forum si sviluppa nell’arco di un mese, dal 1° giugno al 1° luglio, con cinque appuntamenti di conference dedicate alla visione e declinate in base ai topic e con un ciclo di webinar formativi focalizzati sul potenziamento della comunicazione digitale nel turismo, nelle experience e nella ristorazione (qui il programma completo)
Sarà tutto come prima, ma sarà tutto diverso. Un apparente paradosso - cambiamento e continuità insieme - che diventa la chiave per provare a comprendere cosa ci sia all'orizzonte del turismo enogastronomico, settore importantissimo per il nostro Paese, travolto dall'onda di piena della pandemia ma oggi pronto a ripartire proprio sulla base di una necessaria dicotomia, essere fedeli a sé stessi, ossia identitari, però nel contempo saper cogliere i trend che animeranno la ripartenza prossima ventura. E non appare difficile ipotizzare quali possano essere: digitale, sostenibilità, innovazione e internazionalizzazione. Temi complessi, entrati anche nell'agenda istituzionale: ma ci sarà ben un mese per sviscerarli, grazie alla quarta edizione del Food & Wine Tourism Forum, ormai affermatosi come autorevole momento di riflessione, stimolo e formazione sulle sfide che il comparto deve affrontare. Ed è significativo che la presentazione della kermesse sia avvenuta proprio ieri, lunedì, «ossia nel primo giorno del futuro - come brillantemente ha sottolineato Mauro Carbone, direttore dell'Ente Turismo Langhe Monferrato Roero - Ora infatti torneremo a mangiare in un ristorante al chiuso, ci è consentito ed è persino commovente».
Parole che vanno contestualizzate: perché la sede dove il Food & Wine Tourism Forum ha raccontato sé stesso, in una sorta di anteprima, è stato Identità Golose Milano, il primo hub internazionale della gastronomia la cui sala conferenze è stata animata dall'incontro intitolato “Il futuro del turismo enogastronomico”, relatori Maria Elena Rossi, direttore marketing e promozione di Enit; Luca Romozzi, commercial director tourism per Italia, Mediterraneo & Est Europa di Sojern; Andrea Alemanno, principal Ipsos Strategy3; e Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose. A moderare la discussione, oltre a Carbone anche Roberta Milano, direttore scientifico Food & Wine Tourism Forum.
I relatori nella sede di Identità Golose Milano: da sinistra Andrea Alemanno, Mauro Carbone, Roberta Milano e Paolo Marchi
Un posizionamento da cogliere, anche attraverso una maggiore internazionalizzazione: la crescita di questi mesi del turismo di prossimità non deve far perdere di vista le strategie a medio e lungo termine verso i mercati esteri che costituivano, prima della pandemia, oltre la metà dei flussi, con un peso ancor più rilevante per la bilancia dei pagamenti (lo straniero ha maggior capacità di spesa. Carbone stima in mille euro al giorno circa lo scontrino lasciato mediamente da un turista americano tra Langhe, Monferrato e Roero). Secondo Banca d’Italia, le entrate per viaggi internazionali nel 2019 rappresentavano 44,3 miliardi, pari al 41 per cento delle esportazioni di servizi e a circa l’8 per cento di quelle complessive.
L'Italia è il Paese al mondo più appetito dai turisti stranieri
Poi c'è il tema della sostenibilità, «che non è una moda» ha spiegato Alemanno. Le persone si sentono sempre più responsabili: l’82% degli italiani pensa che i cambiamenti climatici dipendono largamente dalle attività umane e l’80% ritiene che ci sarà un disastro ambientale se non cambieremo rapidamente abitudini. Una fotografia che ha effetti sulle scelte anche in ambito turistico: il 51% degli intervistati si considera un consumatore attento alla sostenibilità e un 44% pensa che le aziende non stiano facendo abbastanza per la sostenibilità nel travel. E a livello mondiale è pari al 45% la volontà di ridurre i voli aerei.
Il collegamento digitale con gli altri due relatori, Maria Elena Rossi e Luca Romozzi
Tutto andrà per il meglio, dunque? Solo se si punterà appunto sulla qualità, ammonisce Paolo Marchi. Il settore dell'alta ristorazione non ha avuto il supporto che avrebbe meritato, in questi mesi. «Noi, come Ambasciatori del Gusto, stiamo preparando una serie di proposte da sottoporre al Governo. I conti li faremo a settembre» consci che «rinascere professionalmente, dopo oltre un anno di pandemia, vuole dire proporre verità, sostanza, idee concrete, piatti e bicchieri veri».
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
L’unione fa la forza. Alla Bit i protagonisti di Puglia, Identità e storie di gola: Michele Emiliano, presidente Regione Puglia, Gianfranco Lopane, Assessore al Turismo, Sviluppo e Impresa turistica Regione Puglia, Aldo Patruno, direttore Dipartimento Cultura e Turismo Regione Puglia, Luca Scandale, direttore generale di Pugliapromozione, Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose, Domingo Schingaro executive chef del ristorante Due Camini di Borgo Egnazia e Serena Brandi, Responsabile ufficio prodotto turistico della Direzione generale