05-02-2017
Una cena organizzata dal Consorzio del Bue Grasso di Carrù nel ristorante milanese La Griglia di Varrone ci offre lo spunto per raccontare storia e caratteristiche di un prodotto eccezionale
Già solo il suo nome fa venire l’acquolina in bocca agli appassionati di carne. Il Bue Grasso di Carrù è infatti una delle più apprezzate e conosciute icone della carne piemontese, anche grazie alla famosissima Fiera che si tiene a dicembre (quest’anno si è aperta l’8 del mese) nel piccolo comune in provincia di Cuneo. E’ il caso però di ricordare, o precisare, subito una cosa: la carne del Bue Grasso...non è davvero grassa, anzi. Lo è, certamente, rispetto alla media delle carni piemontesi: è soprattutto visibile intorno ai tagli, con uno spessore inequivocabile. Ma da quando, a fine del 1800, una mutazione genetica spontanea si è diffusa proprio in Piemonte, la razza locale si è caratterizzata proprio per la sua ridottissima percentuale di grasso (0,5 -1% contro il 3% in media delle altre razze bovine). La mutazione, senza diventare troppo tecnici, ha riguardato i livelli della miostatina, la proteina inibitrice dello sviluppo muscolare, generando un aumento ragguardevole delle masse muscolari, accompagnato dalla diminuzione del grasso intramuscolare.
Il "making of" della Battuta
Nuda e cruda perfezione
La Tagliata
Recensioni, segnalazioni e tendenze dal Buonpaese, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare