18-12-2020
A Striscia la notizia, di martedì 15 dicembre, ha debuttato, nella rubrica Capolavori italiani in cucina, la Val d’Aosta grazie a un piemontese che deve ancora compiere trent’anni – accadrà nel corso del 2021, a Courmayeur da tre. Paolo Griffa, gavetta da Davide Scabin al Combal.zero a Rivoli (Torino), poi Marco Sacco al Piccolo Lago a Mergozzo (Verbania), quindi la Francia, un giorno dell’estate di tre anni fa ricevette una telefonata da uno dei soci del Grand Hotel Royal perché rientrasse in Italia, Paolo era a Lione, passando per il traforo del Bianco e non quello più logico del Fréjus. In pratica non è più ripartito anche perché il padrone di casa fu molto convincente: in mezza giornata buttò giù i muri della vecchia cucina del Petit Royal perché lo chef la potesse ricostruire come meglio riteneva.
Ha detto Griffa: «Decisi di iniziare qualcosa di veramente mio e lì c’erano tutte le premesse giuste. A Striscia porto il favò, che vuole dire fave in valdostano. Studiando la cucina di questa regione, ho scoperto che c’è un solo piatto di pasta e solo uno e che deve il suo nome alle fave che crescono in piena estate a 1700 metri di quota».
Paolo Griffa in onda a Striscia la notizia
Ovviamente Paolo l’ha un po’ cambiata: «L’ho resa un po’ più contemporanea, più leggera. Il brodo però rimane lo stesso, verdure e salsiccia. Quanto alla pasta non uso un classico ditalino bianco, bensì di farro perché non amo il pane nero. Così pasta nera e pane bianco. E la pasta viene risottata, poi mantecata con la fontina e infine condita con gli oli essenziali di basilico e santoreggia, una distillazione che verso sopra e così evito che si cuociano. Le fave? Non le bollo affatto, le sbollento e ottengo cose: punto primo, rimangono verdi e, punto secondo, mantengono tutte le loro proprietà».
Il carrello dei formaggi al Petit Royal, ristorante guidato da Paolo Griffa
Un’ultima curiosità: «A parte che io sono grato alla Val d’Aosta per il Monte Bianco, inteso come dolce, c’è una preparazione leggera nella sua storia? Beh, quando si va in montagna fa freddo e i piatti di sostanza te li fai andare bene, ti riscaldano, ti danno energia. Che fa sempre piacere».
Quindi favò per tutti, seguendo la ricetta di Paolo che trovate qui nel sito di Striscia. Al contrario, qua ecco la puntata.
di
nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose. blog www.paolomarchi.it instagram instagram.com/oloapmarchi
A sinistra, Paolo Griffa, chef del ristorante Paolo Griffa al Caffè Nazionale, ad Aosta e a destra, Alessandro Gilmozzi, chef del ristorante El Molin, a Cavalese (Trento): sono stati loro i protagonisti che ci hanno accompagnato in un'intensa giornata di foraging in Val Ferret, Valle d'Aosta. Foto a cura di Marialuisa Iannuzzi
A Identità Milano 2024, sul palco di Colazione all'italiana (in collaborazione con 1895 Coffee Designers by Lavazza), il pasticciere Diego Crosara, uno dei protagonisti di questa sezione, assieme a Michele Cannone, Lavazza Global Brand Director Away from Home, Paolo Marchi, co-fondatore assieme a Claudio Ceroni e curatore di Identità Golose e la coffelier Lavazza Stefania Zecchi. Foto a cura di Brambilla-Serrani
L'appuntamento di Colazione all'italiana in collaborazione con 1895 Coffee Designers by Lavazza è in programma a Identità Milano 2024 domenica mattina 10 marzo in Sala Blu 2 a partire dalle ore 11.00: protagonisti della sessione, Diego Crosara, responsabile di prodotto per Marchesi 1824, Ugo Alciati, chef del Ristorante Guido a Tenuta Fontanafredda di Serralunga d’Alba e Paolo Griffa, chef del ristorante Paolo Griffa al Caffè Nazionale ad Aosta CLICCA QUI PER IL PROGRAMMA COMPLETO DI IDENTITÀ MILANO 2024
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