22-11-2024
Jacopo Ticchi è arrivato a Identità Golose Milano sulle ali di quell'entusiasmo con cui, nel giro di pochi anni, è diventato uno dei giovani chef italiani più promettenti e soprattutto più stimati, dalla critica e dai suoi colleghi. Di lui, su queste pagine, aveva scritto la prima volta Carlo Passera, che in questo articolo univa il racconto di un pranzo presso Da Lucio, il ristorante riminese di Ticchi, e del libro Oltre la frollatura, pubblicato quell'anno da Maretti Editore. Un libro in cui il cuoco romagnolo metteva nero su bianco il frutto delle sue ricerche sulle maturazioni del pesce.
Da allora, nonostante siano passati solo 3 anni e qualche mese, la cucina di Jacopo Ticchi e della squadra di Da Lucio ha continuato a evolversi, a raffinarsi, a cercare nuove strade, esplorando anche ben al di là del tema della frollatura ittica. Soprattutto, da due mesi a questa parte, il suo ristorante ha lasciato la sede nel centro cittadino per trasferirsi in un ambiente spectacolare in mezzo al mare, all'interno della Darsena di Rimini.
Una novità che ha ulteriormente riempito di energie e di idee lo chef classe 1994, tanto che, dietro il pass di Identità Golose Milano, a fine servizio, insieme al suo chef Giacomo Imbalzano, l'abbiamo sentito raccontare di nuovi progetti, nuove sfide da affrontare. Per ora non possiamo svelare queste novità, ma ci sentiamo di dire che se si realizzeranno...sarà divertente.
Fa la differenza anche in quello che cucinate? «Assolutamente sì - risponde convinto Ticchi - è l'influenza più grande viene dalla bellezza che ci circonda, dalle cotture in queste griglie speciali, nel forno a legna, dallo spazio, dal sole, dal mare che entra in ogni nostro sguardo. Mi sono accorto che sento l'esigenza di aggiungere meno ai piatti. Era un passo che ho sempre pensato dovesse arrivare con la maturità: vediamo grandi chef che sanno cucinare il prodotto senza quasi aggiungere niente, come ad esempio Victor Arguinzoniz, e quella per me è la grande maestria. Quando riesci a mettere sul piatto un prodotto talmente perfetto nella sua origine, talmente perfetto nella sua cottura, che non c'è bisogno di fare grandi cose. Per me quello è un simbolo di maturità. Così oggi ci troviamo a fare il brodetto, a cucinare la razza e una serie di altri piatti che probabilmente prima non avremmo fatto, perché sentivamo di dover stupire di più. Oggi mi sento molto più sereno e la cucina fa anche cose molto più complesse di prima, però con una leggerezza diversa».
Dentice e finger lime - Ricciola, mazzancolla e pompelmo - Cefalo e uovo marinato
Ombrina, trombette dei morti e salsa alle ostriche, insalata di trippa di pesci misti
Spaghettino tiepido, fegato di seppia e seppiolini scottati
Banana cotta nel forno a legna, gelato allo yogurt e fava tonka, caramello di pesce
Scommetteremmo senza timore di essere smentiti che molti dei commensali, ieri a Identità Golose Milano, stiano già organizzando una trasferta a Rimini, per assaggiare altri piatti della cucina di Jacopo Ticchi.
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano
di
Giornalista milanese. A 8 anni gli hanno regalato un disco di Springsteen e non si è più ripreso. Musica e gastronomia sono le sue passioni. Fa parte della redazione di Identità Golose dal 2014, dal 1997 è voce di Radio Popolare Instagram: @NiccoloVecchia
Saranno tre gli appuntamenti di Identità in Festa: la cena del 24 dicembre, il pranzo del 25 dicembre, il cenone del 31 dicembre. Per prenotare il vostro tavolo, visitate la pagina dedicata sul sito dell'Hub
L'appuntamento con Jacopo Ticchi all'Hub è per giovedì 21 novembre a partire dalle 19:30. Prenotazioni sul sito di Identità Golose Milano
Edoardo Traverso, a sinistra, con Dany Stauffacher, ceo & founder di S.Pellegrino Sapori Ticino, ed Emanuele Bertelli, executive chef di Seven Lugano The Restaurant
Identità Golose Milano è tutto quello che accade tra le mura dell’hub internazionale della gastronomia: eventi, attività esclusive, ma anche aggiornamenti sugli attesi cambi menu a cura dell’executive chef Edoardo Traverso, fino ai deliziosi report delle cene firmate da prestigiosi chef ospiti