24-06-2020
Riccardo Agostini, chef-patron de Il Piastrino di Pennabilli (Rimini), fotografato martedì a Identità Golose Milano
Flash di qualche anno fa: una magnifica giornata di sole estivo, la Valmarecchia fresca e verdeggiante, un pranzo perfetto in giardino, bagno di relax e bontà col mare là in fondo, distante un'oretta. Bellezza e umanità. Sarà che erano tempi più spensierati di questi, ma il mio ultimo ricordo de Il Piastrino di Pennabilli sembra quella di un eden perduto. E ora ritrovato: il ristorante di Riccardo Agostini ha riaperto il 30 maggio scorso, persino più bello di prima, «dopo la preoccupazione iniziale per il lockdown, in cui ci facevamo tante, tantissime domande senza trovare le necessarie risposte, ci siamo rimessi in moto e abbiamo approfittato del tempo a disposizione per realizzare progetti. Qualche collega ha attivato il delivery; noi invece abbiamo sfruttato la situazione per un restyling che era già previsto durante l'anno, ma che abbiamo invece concentrato in quei tre mesi. E ci siamo messi al lavoro direttamente, in prima persona, per dipingere, costruire, sistemare, modificare, e poter così regalare un'accoglienza ancora migliore agli ospiti che speravamo potessero presto tornare a trovarci». Investire su se stessi, sulle proprie peculiarità, senza rimaner fermi ma anzi migliorandosi ulteriormente: è la ricetta che Agostini fornisce per la ripartenza della sua Romagna, raccontata durante l'evento speciale che ha visto lo chef protagonista ieri sera a Identità Golose Milano, primo hub internazionale della gastronomia.
Il Piastrino
Il sorriso: quello non manca mai. La dimensione umana è un dato essenziale in una realtà come quella di Pennabilli, piccolo borgo dell'entroterra riminese immerso nella natura fantastica della valle: «Siamo stati in qualche modo privilegiati perché, trovandoci in un piccolo borgo di 3mila anime, abbiamo percepito in modo diverso, direi più sereno, la situazione che si era creata. Il dramma è stato come attutito: la zona è per sua essenza tranquilla, slow, così anche il nostro modo di fare ristorazione risulta differente. Amiamo questo mondo di botteghe e rapporti umani, di aie e dimensione familiare. S'è vissuto in un'altra dimensione; non abbiamo conosciuto il terrore di uscire di casa, perché siamo immersi nel verde. Credo che proprio per questa ragione la ristorazione di provincia sia oggi favorita in questo senso: tutti desiderano un'esperienza in pieno relax, assaggiando qualcosa di diverso».
Agostini, a destra, con l'executive chef di Identità Golose Milano, Simone Maurelli
S'attende la ripresa del turismo: su cosa puntare? «La nostra forza è sempre stata l'ospitalità. Quindi non c'è che da tornare a offrirla e ancor meglio. L'hôtellerie romagnola in questi anni ha saputo rinnovarsi; ha mantenuto saldi l'accoglienza e il sorriso ma offre oggi esperienze ritagliate su misura, no alla massificazione e ai tavoli disordinati. Credo che sia la via giusta. Anche per valorizzare il mio entroterra: Romagna oggi non significa solo il mare e la discoteca, ma un territorio da scoprire per intero, penso alla Valmarecchia, al fiume Savio... Borghi meravigliosi, castelli, una natura incontaminata, poco distanti Urbino e il Montefeltro... Si può scegliere il meglio e ritagliare maggiormente l'offerta sull'ospite. C'è bisogno di coccole: noi ne forniamo in abbondanza».
Appetizer fuori programma: qui un carciofo maturato con fondo di carciofo profumato al miele e al polline. Ha il sapore di un fungo. Poi cialda di mais con mais, ricotta e crema di mais; briosche di patate con mostarda di arancia e rigatino di pancetta; focaccia abbrustolita con salame; crema di arachidi con confettura di mela cotogna e croccante di lievito
Animella di agnello, porcini e ciliegie, con salsa di latte di capra all'alloro e misticanza
Cappelletto di primosale, brodo di prosciutto, pimpinella e storione (in carpaccio e uova). Straordinari sentori d'aia
Coniglio, cicoria alla brace e pistacchio, salsa e polvere di cicoria. Buonissimo
Raviggiolo ai fiori di sambuco e piselli, con gel di mele, centrifugato di mela verde, sponge di piselli e spinacio, germogli di piselli
Racconti, storie e immagini dal primo Hub Internazionale della Gastronomia, in via Romagnosi 3 a Milano
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Che trio: Federico Sisti, Valrhona e Fabrizio Fiorani. Giovedì 30 novembre, alle 20:00, a Identità Golose Milano. Per prenotare, visitate il sito ufficiale dell'Hub.
La Colazione all'Italiana di Identità Golose Milano, con Christian COstardi come chef ospite, vi aspetta domenica 26 novembre, a partire dalle 12.00. Per prenotare il vostro tavolo, visitate il sito ufficiale dell'Hub