10-02-2015
ILLUMINATO. Un frammento della magistrale esposizione di Corrado Assenza, secondo relatore del pomeriggio conclusivo in Auditorium. Con lui sul palco il figlio Francesco e l'omonimo Corrado, da 30 anni al suo fianco al Caffè Sicilia di Noto (Siracusa). Foto Brambilla/Serrani
Se non fossero così lontane da lui le categorie del quiz, si direbbe il supercampione di Identità Golose: undici presenze al suo attivo, record impareggiato. Ma la natura del pasticciere salato di Noto, Corrado Assenza, è intima ai cicli delle stagioni, degli astri, della terra e del cielo e lo colloca “Sul bagnasciuga che vede la dolcezza marina e la sapidità terrestre”, assai più che sul tubo catodico e derivati. Sul quel filo che segna l’equidistanza fra mondi gustativi che mai prima di lui avevano osato contaminarsi, ha viaggiato la lezione del maestro siciliano per Identità Golose 2015. “Dolci pensieri di cultura materiale alimentare” il tema, illustrato a partire da un diario intimo per immagini scorse in sequenza sul palco dell’auditorium, fotogrammi del paniere a cielo aperto da cui Assenza attinge il tesoro alimentare che finisce prima in laboratorio poi fra i ricordi per sempre degli avventori di passaggio al Caffè Sicilia. Gemme di mandorli, pesche, prugne, albicocche, frutta estiva. “Una batteria di riserva per proporre pensieri dolci tutto l’anno”, è la nuova frontiera sull’orizzonte di Assenza, esploratore mai pago di avere traguardato un confine, già pronto al viaggio successivo.
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A chiudere le danze dolci Cristoph Lindpointner della Dallmayr Pralinenmanufaktur (Monaco di Baviera) che citando una frase di Gennaro Esposito “la cucina italiana è semplice ma non facile” ha preparato due praline al caffè, cinque ingredienti e due temperature – caldo, freddo – per differenziare il sapore. Summa di una filosofia trasferita dal maitre patissier nella storica pasticceria di Monaco di Baviera, una rivoluzione dopo tre secoli che parla di utilizzo di ingredienti freschi, selezione accuratissima del cioccolato (solo Valhrona) e tempi di vita dei prodotti ridotti da otto settimane e 14 giorni. I clienti, puntualmente coinvolti nelle degustazioni, avvertono la differenza. Eccome.
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Cronista di professione, curiosa di fatto e costituzione, attitudine applicata al giornalismo d’inchiesta e alle cose di gusto. Scrive per Repubblica, Gambero rosso, Dispensa