12-02-2013

La festa di tutti

I corner dell'area espositiva, gli altri grandi protagonisti del successo della terza edizione

I ragazzi sventolano le Pentole Agnelli in segno d

I ragazzi sventolano le Pentole Agnelli in segno di giubilo: il congresso è finito e tutti si rilassano (foto Sonia Santagostino)

Scaglie di Grana Padano, bottigliette di Acqua Panna e San Pellegrino, calici di rossa e bionda Birra Moretti, tazzine di caffè, Cremespresso e Mokaccino di Lavazza, rossi, bianchi e bollicine di Vino Libero. Sono le sicurezze di Identità Golose, i prodotti simbolo dell’Italia delle eccellenze gastronomiche. Poi ci sono i tavoli di legno del ristorantino Felicetti, dolci e pani di Molino Quaglia. Il Congresso coinvolge sempre più persone, giornalisti, chef e operatori del settore eppure neppure quest’anno ha perso quel senso di accoglienza, di famigliarità che colpisce gli abituè quanto gli identitagolosini di primo pelo. 

Ma sentirsi a casa non fa certo rima con noia e ripetitività. Le novità di Identità ogni anno aumentano, la squadra si infoltisce e le mire sono più ambiziose. Oggi, per esempio, la giornata dedicata alla carta stampata ha dato voce ha un’esigenza fino ad ora inespressa: sempre di più tra professionisti e amanti del cibo vogliono sfogliare, leggere e guardare. Prova ne è il sempre crescente numero di editori presenti al Congresso: Mondadori Electa ha reso possibile Identità di Libri, Bibliotheca Culinaria è presenza fissa, Giunti Editore non è certo mancato, Gribaudo oggi di Feltrinelli neanche. Molte le riviste di settore: da Vanderberg Edizioni con Cook_Inc non certo alla prima presenza, idem per Italia Squisita, Media Partner del Congresso da alcune edizioni, Reed Gourmete Ristoranti e anche l’associazione Le Soste quest’anno ci teneva a presentare il suo volume fresco di stampa al nostro pubblico.

Migliaia le presenze della 3 giorni (foto Fabio Lombrici)

Migliaia le presenze della 3 giorni (foto Fabio Lombrici)

Altra novità? La regione ospite delle Fiandre. E la presentazione di Dominique Persoone in Sala Gialla a confermato la brezza di rinnovamento che tira da quelle parti. Autodefinitosi Maitre Shock-o-latier, sta rivoluzionando la secolare arte belga senza tradirne le radici. La sua degustazione è un omaggio alle città belghe, ognuna famosa per un ingrediente da cui Persoone ha inventato una pralina. Il più travolgente? Quello ispirato alla città di Gent, famosa per la senape.

E se i calici si sono riempiti anche di vino, c’è sempre più spazio per altro prodotto tutto italiano: l’olio extravergine. Il primo Oil Bar di Identità ha ospitato frantoi tra i migliori dello stivale: Frantoio Gradassi della cooperativa Cufrol, Molisextra con il Concorso Internazionale ExtraScape 2013 che premia l’olio e il paesaggio da cui proviene, Olearia San Giorgio, Olio Ceraudocon il ristorante e Olis di Olio Geraci.

Ma Identità è grandi aziende come 18.56 Le Delizie, Grand Chef, Coam, Gourmet Service, e Besser Vacuum, Chs Group; e insieme la sua forza sta anche nelle sempre più numerose piccole eccellenze: i coltelli Kai, lo zafferano di Croco e Smilace, le delizie di Macelleria Falaschi, i prodotti panteschi di Bonomo & Giglio con La Nicchia, i tartufi di Toscobosco o il progetto L’Amo di Eurofishmarket.

Oli protagonisti (foto Fabio Lombrici)

Oli protagonisti (foto Fabio Lombrici)

La macchina di Identità si muove poi così bene e senza sbavature grazie a molti nomi: tutti i relatori hanno usato cucine Inoxpiù, pentole Agnelli, forni Rational, coltelli Sanelli, gelatiere Carpigiani e hanno vestito Bragard aiutati dai giovani allievi della Niko Romito Formazione. E i bicchieri sono stati lavati dalle lavabicchieri Winterhalter, i vini versati dall’Associazione Italiana Sommelier. Ma come si fa a immaginare ancora di più per il primo decennale l’anno prossimo con Identità Milano 2014?


Primo piano

Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola

a cura di

Cecilia Todeschini

laureata in Antropologia, pratica esercizi di catering. Scoperto il mondo agricolo della campagna tortonese, ama andare per insegne gastronomiche londinesi

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