20-03-2017
Quanti? Tanti: foto di gruppo dello staff al termine di un'Identità Milano 2017 di gran successo. Stiliamo un primo bilancio (foto Brambilla-Serrani)
Per capire com’è andata Identità Milano 2017, basterebbero forse due immagini. Protagonista in entrambi i casi è Claudio Ceroni, il patron di MagentaBureau che da sempre organizza l’evento – è l’alter ego del curatore Paolo Marchi, il cui punto di vista analizzeremo invece domani. Primo flash, domenica 5 marzo, a congresso in corso: cogliamo Ceroni insolitamente rilassato, accomodato in lounge (in genere durante i tre giorni si aggira ovunque a controllare che le cose vadano per il verso giusto). Tutto bene, Claudio? «Sì. Il congresso sembra girare alla perfezione, non mi è mai capitato in 13 anni». Secondo flash, l’altro giorno, riunione di bilancio a ranghi compatti in corso Magenta 46; ha esordito più o meno così, tanto per capire il tipo: «Bravissimi, è stato un grande successo. Ma ecco tutto ciò che dobbiamo migliorare nel 2018» e giù una sfilza di idee.
La frontiera, insomma, è sempre un po’ più in là, «la nostra vocazione è il cambiamento, l’innovazione». Fermi mai, perché l’ottimo è comunque perfettibile, non ci si siede sugli allori anche quando ci si potrebbe concedere qualche pausa godendosi il successo di un’edizione 2017 che ha avuto numeri davvero importanti, si dice “da record”: mai così tanti stand (ampiamente sfondata quota 100, una selezione di qualità a cura del team commerciale di Magenta Bureau, perfettamente coerente con i contenuti editoriali del congresso), mai così tante presenze (passata quota 16mila), mai così tanti giornalisti (quasi 1.400 professionisti della comunicazione fra reporter italiani e internazionali della carta stampata, radio e tv, bloggers, fotografi e opinion leaders), grandi main sponsor (Consorzio per la Tutela del Formaggio, Grana Padano, Acqua Panna-San Pellegrino, Birra Moretti, Lavazza, Fontanafredda, Petra-Molino Quaglia, Cantine Ferrari, leggi anche: Identità Milano: la carica dei main sponsor), una copertura mediatica massiccia…
Chiacchiere tra Claudio Ceroni e il sindaco di Milano, Beppe Sala, nel backstage di Identità
La novità è che Identità si “allarga” ad ambiti diversi, strettamente connessi all’alta cucina, ma che fino a ora erano stati solo sfiorati. Coinvolge insomma sempre più i professionisti di settori affini, con ulteriori potenzialità di sviluppo, che già sono allo studio: «Penso alla sala. Penso a Identità di Cocktail, neonata che subito ha imparato a correre. Penso a East Lombardy, che ci vedrà affiancare un progetto di respiro internazionale per tutto l’anno. Alla conferma della Scuola di Identità Golose. Alla crescita vertiginosa di presenze e interesse che non riguarda tanto (o solo) l’auditorium, ma soprattutto le “sale blu”, quelle che ospitano le sezioni più tecniche: Pasta, Pizza, Mare, Montagna, Gelato, Formaggio, Champagne, Identità Naturali, la Nuova Cucina Italiana. Senza contare la galassia dolce, che coinvolgeremo sempre più».
Identità è anche però il luogo dove tale eccellenza comunica con l’esterno. Si diceva della falange di giornalisti; sono stati 1.027 gli articoli pubblicati fra carta stampata e web che citano Identità Golose, nel solo periodo compreso fra il primo gennaio e il 18 marzo; ben 11 i passaggi televisivi e radiofonici nazionali, fra cui l'intervista a Paolo Marchi andata in onda su Eta Beta, il programma di RaiRadioUno a cura di Massimo Cerofolini (si può risentire qui), l'importante servizio sul Tg1 a cura di Anna Scafuri, quello sul Tg3 a cura di Silvia Zerilli e ancora l'ampia e corposa copertura garantita da RaiNews24 con addirittura 6 servizi, di cui uno della durata di oltre 11 minuti a cura della giornalista Paola Cutini andato in onda lo scorso 14 marzo, cui è seguita la replica serale e una terza messa in onda il giorno suggestivo, con effetto moltiplicatore (si può rivedere qui).
E' bello concludere questa rassegna citando come quest'anno Identità abbia coinvolto anche circa 100 studenti dei Master Food&Wine attivi presso Bocconi, Unisg, Gambero Rosso Napoli e Roma e Iulm; tutti sono stati impegnati nel realizzare reportage e interviste a chef o imprenditori presenti al congresso, a titolo di esercitazione. Esito: è stata un'esperienza entusiasmante.
Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola
a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera