04-06-2015
La conferenza stampa di questa mattina nella sede del Refettorio Ambrosiano, in piazza Greco 11, periferia del nord-est di Milano. Da sinistra si riconoscono Luciano Gualzetti (vicedirettore di Caritas Ambrosiana), Giuseppe Sala (commissario di Expo), Massimo Bottura (chef dell'Osteria Francescana di Modena), l'Arcivescovo di Milano Angelo Scola, don Davide Milani, (responsabile dell'ufficio comunicazioni sociali della Diocesi) e Davide Rampello (direttore del Padiglione Zero di Expo). Questa sera si terrà la prima cena di un progetto che mira a sfamare i bisognosi, e non solo fino al 31 ottobre. Ingresso proibito ai giornalisti
È passato poco più di un anno dal primo annuncio del Refettorio Ambrosiano. E questa sera, finalmente, l’ex teatro di piazza Greco a Milano, trasformato nel frattempo in una mensa del bello, ospiterà 96 bisognosi. I commensali, distribuiti in 12 tavoli da 8 persone ciascuno, consumeranno un pasto cucinato col cibo scartato dai padiglioni di Expo e non solo. Succederà fino al 31 ottobre, sotto la regia di un turnover di grandi cuochi da tutto il mondo, convocati da Massimo Bottura.
Soprattutto, e ci sembra la cosa più importante emersa dalla conferenza stampa di lancio questa mattina, il progetto è pensato per sopravvivere a Expo, «Sempre che sopravviva io», ha scherzato Giuseppe Sala, commissario dell’Esposizione universale e tra i primi sostenitori del progetto, intervenuto a spiegare in loco, assieme a tante illustri personalità, tutti i dettagli del Refettorio.
UNO E TRINO. Massimo Bottura, fresco numero due al mondo per i 50Best: "Sprecare cibo è ignobile"
Sulla nascita del progetto: «In 45 minuti ho telefonato a tutti i cuochi del mondo: quasi nessuno mi ha lasciato finire di parlare che avevano già detto sì. Il 14 luglio, giorno della presa della Bastiglia, verrà Alain Ducasse a interpretare il pane secco, un passatello che rende l’invisibile visibile. L’altro giorno ho portato qui Daniel Humm: è uscito con le lacrime agli occhi. La Francia ha promosso una legge per impedire gli sprechi. Gaston Acurio vuole portare lo stesso progetto nei quartieri più poveri di Lima… Gesti concreti. E' in questo modo che germogliano e si diffondono i semi della speranza». Don Milani scherza: «Beati gli ultimi se i primi li cucina Bottura». Il cuoco sorride: «Non siamo qui per cucinare o fare una lezione; ma per lottare contro lo spreco».
L'ingresso del Refettorio Ambrosiano, accanto alla parrocchia di San Martino in Greco
Poi, snocciola ringraziamenti a tutte le persone che hanno contribuito al progetto: «Aldo Civice, Antonio Citterio, Alessandro Mendini, Franco Rigoni - cui dobbiamo il marchio del Refettorio -, Matteo Thun, Piero Lissoni, Giulio Iacchetti, Mimmo Palladino, Enzo Cucchi – cui dobbiamo la scritta ‘No more excuses’, Basta scuse, Artemide, Lavazza per aver concesso le cucine, Carpigiani che farà il gelato dalla frutta ammaccata. Enzo Manes che ci ha regalato il rame di questa cappa meravigliosa, Acqua Panna e S. Pellegrino per il sostegno logistico…». E in platea applaudono Alessandro Negrini di Aimo e Nadia e Andrea Berton, cuochi coinvolti nel calendario di Refettorio.
Affollatissima la conferenza stampa, nonostante il riserbo della vigilia
Il Refettorio non sarà una vetrina per chef ma avrà un compito didattico: «I cuochi conosceranno la sostanza degli ingredienti solo qui in cucina, non prima. È una sfida. Soprattutto, gli chef dovranno insegnare ai colleghi della cooperativa Farsi prossimo come continuare anche dopo. Tra i vari scopi, questo progetto, che è sostenuto anche dall’8 per mille della chiesa, vuole anche restituire un bene al quartiere: ci saranno incontri culturali e visite per far gustare anche le opere dei grandi artisti che hanno deciso di supportarlo». Annuiscono accanto il sindaco Giuliano Pisapia («Il cibo sano dev’essere un diritto per tutti. Lasciatemi ringraziare Don Giuliano, il parroco di San Martino in Greco, per il suo grande impegno») e l’arcivescovo di Milano Angelo Scola: «Il Refettorio Ambrosiano è un’opera geniale perché coniuga povertà e bellezza».
Linea diretta con l'Esposizione Universale 2015
a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt