29-11-2015
Lo chef americano Dan Barber con il suo ultimo libro va oltre la filosofia "farm-to-table" che ha ispirato il suo Blue Hill, per proporre un nuovo, rivoluzionario, modo di mangiare
Vi ricordate il primo computer o il primo telefono cellulare? Quanto è cambiato il nostro modo di usare la tecnologica in questi decenni? In principio era macro, poi è arrivata la micro e ora siamo nel pieno della transizione al nano, la nuova frontiera che offre possibilità impensabili prima. E se stessimo vivendo una rivoluzione analoga anche nel nostro modo di mangiare? Lo spiega bene Dan Barber, chef di Blue Hill a New York, nel suo libro “The Third Plate”. Immaginiamo la storia della nostra alimentazione come un susseguirsi di ere geologiche, concentriamoci sugli ultimi 60 anni, dal dopo guerra ad oggi. La prima era coincide con “il primo piatto”, ovvero lo schema classico della portata principale, storicamente a base di carne/pesce e contorno/guarnizione/salsa. Questo è lo schema che più ci è familiare ed è quello che si impara tutt’ora negli istituti alberghieri d’Italia, quello che viene proposto ogni giorno nei nostri ristoranti. Questo schema ha però qualcosa che lo rende inadeguato alla sfida di nutrire il pianeta. È decisamente superato sulla base delle scoperte fatte nella scienza dell’alimentazione che consigliano una maggiore presenza di vegetali sulla nostra tavola e allo stesso tempo è uno schema dall’elevato consumo di risorse naturali.
La carota diventa il piatto principale. Accompagnata da una salsa a base di manzo
Dan Barber
Tecniche, ingredienti e iniziative della ristorazione attenta all'ambiente e agli ideali di Expo 2015, viste da Lisa Casali
di
Scienziata ambientale ed esperta di cucina sostenibile, è autrice del blog Ecocucina su D di Repubblica e di 5 volumi tra cui “Tutto fa brodo”, "Autoproduzione in cucina" e "Cucinare in lavastoviglie". Ha condotto The CooKing Show su Raitre