25-12-2015
La rubrica di Lisa Casali questa volta è dedicata alle feste. E soprattutto a quello che allieterà i nostri prossimi pranzi e le nostre prossime cene, per consigliarci come fare delle scelte consapevoli e green anche in questo senso (tutte le foto di Vanessa Rees)
Tutte le feste si celebrano in primis a tavola. Per questo motivo ogni Paese e regione ha le proprie tradizioni, piatti e ingredienti immancabili. In particolare i festeggiamenti di capodanno sono quelli più legati a superstizioni e rituali a tavola per garantirsi un nuovo anno fortunato. Tra gli alimenti benauguranti, che siate o meno superstiziosi, ce ne sono sicuramente 3 da evitare e 3 con cui abbondare. I tre da evitare sono tutti pesci e un buon motivo per non metterli in tavola quest’anno, è il fatto che si trovino in uno stato di sovrasfruttamento e necessitino di un periodo di tregua, si tratta di:
Anguilla o Capitone – ricorda un serpente e metterla in tavola è simbolicamente un modo per esorcizzare il male. L’anguilla o il capitone (l’esemplare femmina più grande), al di là delle simbologie, è un pesce con una vita molto particolare, si riproduce esclusivamente nel Mar dei Sargassi e i nuovi nati da lì raggiungono i luoghi di origine dei genitori. Questa scelta di vita unita alla sovrapesca ne sta minando gravemente la sopravvivenza.
Baccalà o Stoccafisso o Merluzzo – immancabile nell’insalata di rinforzo, così come in altri piatti tradizionali da Nord a Sud, il merluzzo rischia di sparire definitivamente dalle nostre tavole e tradizioni. Sia fresco che sottosale o essiccato, optate per altri pesci in attesa che tiri fiato e la specie ritorni a prosperare.
Alici o acciughe - dalla salsa del bollito al condimento per le puntarelle è difficile rinunciare a tavola alle acciughe ma l’abuso degli ultimi anni ne ha fatto diminuire il tasso di pesca. Provate almeno quest’anno un menu acciughefree.
Lenticchie – secondo una tradizione popolare a capodanno bisognerebbe scambiarsi in dono un portamonete pieno di lenticchie con l’auspicio si tramutino in soldi. Da noi sono l’immancabile contorno al cotechino del 31 dicembre ma per il resto dell’anno spesso ce ne dimentichiamo.
Cavoli verdi – tutti gli ortaggi a foglia verde, soprattutto i cavoli sono considerati di buon auspicio di lunga vita in tutto l’occidente, in particolare in Nord Europa e Nord America dove vengono consumati sotto forma di insalate o crauto. Da noi i cavoli non godono di grande successo nei menu delle feste nonostante abbiano tute le carte in regola, viste le potenti proprietà antietà e protettive di rappresentare dei veri porta fortuna.
Frutta – sono tanti i frutti di buon auspicio da non far mancare nel cenone del 31 e da gustare alla mezzanotte. Uva, provate a fare come in Spagna: gustatene 12 chicchi a mezzanotte, e in base a dolcezza e acidità ne otterrete un presagio mese per mese dell’anno che verrà. Melagrana, In Grecia è usanza sbatterla in terra davanti alla porta di casa per vedere quanti “soldi” (i chicchi che si staccano) entreranno. Anche i Mandarini per la loro forma rotonda sono considerati simbolo di prosperità e per questo molto amati e consumati in tutto il mondo, soprattutto in Cina.
Tecniche, ingredienti e iniziative della ristorazione attenta all'ambiente e agli ideali di Expo 2015, viste da Lisa Casali
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Scienziata ambientale ed esperta di cucina sostenibile, è autrice del blog Ecocucina su D di Repubblica e di 5 volumi tra cui “Tutto fa brodo”, "Autoproduzione in cucina" e "Cucinare in lavastoviglie". Ha condotto The CooKing Show su Raitre