11-02-2024
Luca Cuzziol, amministratore unico di Cuzziol GrandiVini
Investire costantemente, arricchire di nuovi tasselli il già vasto quadro, completare il proprio cammino passo dopo passo. In un periodo ancora gravato da pesanti incertezze, Cuzziol GrandiVini si muove in questa direzione e al tasting annuale organizzato all’Excelsior Gallia Hotel di Milano si è respirata un'atmosfera frizzante: curiosa, esplorativa, mai soddisfatta, perché si sa che c’è sempre un mercato da ampliare, a partire dai giovani. Del resto, il percorso di crescita passa dal raddoppio di quest’evento: la versione milanese è stata preceduta da quella romana.
A Milano incontriamo l’amministratore unico dell’azienda di Santa Lucia di Piave, Luca Cuzziol, dopo una giornata condivisa con le aziende italiane ed estere, queste ultime cresciute appunto di non poche unità.
Prima qualche numero. Il 2023 si è concluso con un fatturato di oltre 25 milioni e mezzo di euro contro i 24 milioni e 341mila euro del 2022: +4,9%. Un momento definito buono, pur con tutti i problemi che affliggono il mondo del vino. Il dato Ebitda si conferma stabile all’11,10. L’azienda conta un team di 30 persone, opera attraverso oltre 6.900 clienti su tutto il territorio nazionale, distribuisce 43 aziende italiane e 90 estere per un totale di circa 2 milioni di bottiglie consegnate nel 2023. Ma è vero che l’anno appena concluso ha anche registrato un secondo semestre in contrazione, in particolare nel mercato Horeca che è il primo riferimento dell’azienda.
«È indubbio che rispetto a un 2023 che si è chiuso abbastanza bene, con una leggera crescita, e con dati economici buoni - osserva Cuzziol – entriamo in un 2024 che si dovrà confrontare ad esempio con le elezioni americane… Perché dico così? Se gli Stati Uniti non ci ritirano il Barolo o il Chianti Classico, qui ne paghiamo in parte le conseguenze. Poi con il Regno Unito impantanato nella Brexit e la Germania in recessione… Non ci aspetta un periodo facile». Eppure si investe, senza esitazione, consci del fatto che questa sia la strada: «Certo, in azienda l’abbiamo fatto nel marketing, con nuove risorse, tre persone in più. Come abbiamo cercato di completare il catalogo per renderlo più appetibile».
Colpaola
Fontefico
Per l’Italia entra inoltre in portfolio Giuseppe Vezzoli – azienda già distribuita nel Nordest da un decennio – a completare la già significativa gamma della Franciacorta.
Clos Culombu
Ancora, in Austria si affaccia Loimer e si bussa anche in Germania, in un’azienda di spumanti tedesca «perché ci mancava l’Assia, la Griesel&Compagnie».
È questa la visione del distributore secondo Luca Cuzziol: «Deve portare novità, messaggi, come il vecchio mercante di spezie». E con lo sguardo al futuro: «Dobbiamo puntare sui giovani, per due motivi. Primo, perché dobbiamo essere coerenti e non ipocriti, il futuro è realmente dei giovani e dobbiamo lasciarlo in mano a loro. Secondo, c’è un grande problema e se ne parla poco: i giovani bevono sempre meno vino, a vantaggio di spirits e altri alcolici. Puntare su di loro vuol dire intanto formare "ambasciatori" che possano farsi interlocutori presso i loro coetanei in modo certo più credibile di chi ha i capelli bianchi. In secondo luogo, vuol dire sviluppare una coscienza maggiore di quello che quella generazione sta cercando».
Per concludere, tra gli altri inserimenti esteri nel catalogo Cuzziol GrandiVini registriamo Roy-Prevostat, D.ne Derey Frères, D.ne Heresztyn-Mazzini, Domaine Buisson, Domaine Gilles Guerrin. Ancora, spostandosi di continente, in America, The Mascot. Infine in Australia Xanadu, Mount Langi Ghiran, Yering Station.
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo
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responsabile de l'Informazioneonline e giornalista di Frontiera - inserto de La Provincia, scrittrice e blogger, si occupa di economia, natura e umanità: ama i sapori che fanno gustare la terra e le sue storie, nonché – da grande appassionata della Scozia – il mondo del whisky
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