11-10-2019
Luigi Lionetti davanti ai faraglioni di Capri. È lo chef del ristorante Le Monzù dell'hotel Punta Tragara
L'immaginario è strettamente mediterraneo: senza svolazzi né ambizioni fusion, scansando derive esterofile e crossover gustativi. Ferma e tenace sul punto. Gli ingredienti infatti sono il pomodoro, il limone, la ricciola, le acciughe, i capperi, la scarola, la pasta secca, le zucchine, le vongole, i calamaretti, il coniglio, il tonno, i pistacchi, le olive, le mandorle, i gamberi... Insomma l'armamentario più puro e consolidato che plasma un'identità forte, quello della nostra tavola per eccellenza - perché tutte le cucine regionali sono uguali, ma quella campana è più uguale delle altre, almeno nella percezione internazionale. E insomma di Luigi Lionetti, caprese classe 1984, non si può dire che faccia il passo più lungo della gamba. Lui che ha studiato all'alberghiero sull'isola e poi si è formato con Gennaro Esposito (ma significativa anche la sua esperienza con Arturo Spicocchi quando era a La Stüa de Michil dell'hotel La Perla di Corvara, tutt'altro ambiente) sembra non volersi discostare dal modello che lo ha plasmato e che sente evidentemente come propria comfort zone (senza contare che è ciò che gli chiede la clientela).
La brigata
Si cena al chiuso qui...
...o all'aperto qui
L’aveva chiamata “stracasa”, perché era qualcosa di più di una semplice dimora. Nel 1920 Emilio Errico Vismara, ingegnere lombardo, sceglie lo spettacolo grandioso di Punta Tragara per costruire la sua villa, a picco sul mare e con vista sui faraglioni. A seguirlo nel progetto è Le Corbusier, che descrive l’edificio come “una specie di fioritura architettonica, un’emanazione della roccia, una filiazione dell’isola, un fenomeno vegetale”. Con la stessa naturalezza, pochi anni dopo Villa Vismara entra nell’attualità della storia, accogliendo il comando americano durante la seconda guerra mondiale. Tra gli ospiti illustri, il generale Dwight D. Eisehnower, il generale Mark Clark e sir Winston Churchill. La pace porta a Capri l’euforia della Dolce Vita, e nel 1968 il conte Goffredo Manfredi acquista la villa per sua dimora di vacanza, e nel 1973 la trasforma in albergo.
L'entrata. Una targa ricorda come la struttura abbia ospitato, tra gli altri, anche Dwight D. Eisehnower e Winston Churchill
La hall
Arte & design
La vista
Luigi Lionetti
La nostra degustazione, nelle foto di Tanio Liotta.
Bonbon di gamberi, zuppetta di Nocellara, crema di mandorle, limone candito
Tonno in crosta di pistacchi, salsa alla puttanesca, sorbetto di pomodoro
Rotolo di coniglio, bietola, sedano rapa e carote baby
Risotto al limone mantecato con la burrata, carpaccio di scampi, polvere di capperi e alghe
Cappelletti con parmigiano di vacche rosse, medaglione di astice, consommé d'ostrica, tartufo nero estivo
Mezzi paccheri, vongole veraci, calamaretti spillo, crema di zucchine
Ricciola tataki alla milanese, salsa di acciughe, popcorn di capperi, involtino di scarola con pane raffermo e uvetta
«Affumichiamo l'agnello con le erbe del nostro orto», poi viene proposto in due servizi: la costata su crumble al finocchietto, la sella su salsa di topinambur, più pesto di olive nere e il suo jus
Insalata di frutta, sorbetto di fragola, tagliata di cocco
Sfera di limone: cremoso di limone, gel di basilico, mandorle caramellate, latte di mandorla
Nido: un uovo di cioccolato bianco e burro di cacao, crema di formaggio, frutta della passione e mango
Le Monzù dell'hotel Punta Tragara via Tragara 57, Capri (Napoli) Tel. +39 081 8370844 hoteltragara.it sempre aperto a pranzo e cena. Il Grande Carte è disponibile solo a cena menu degustazione a 120, 130 e 150 euro
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a cura di
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera