Quello che vedete è un piatto di pura felicità. Una sintesi suprema di minimalismo e complessità, profondità e nitore. Tomates en salsa, hierbas aromáticas y fondo de alcaparras: dunque solo natura, ma che deflagra tra le fauci, assale le papille gustative e sembra lo sciabordio d’onde contro lo scoglio, però a percuotervi ed avvilupparvi ci pensano deliziosi umori vegetali. Vedete, si tratta di semplici pomodorini, «sono andato in un orto botanico incredibile, nel centro della Spagna. Ho assaggiato quaranta varietà di pomodori, un’esperienza fantastica», spiega lo chef. Al loro interno vengono siringati vari infusi a base di basilico e altre erbe, differenti l’uno dall’altro, il tutto si adagia su un fondo di consommé di capperi. E’ un piatto-gioco, didascalico, splendido e spettacolare: ogni boccone rivela note diverse, qualcuno spiazza con una leggera affumicatura della polpa, ma ognuno vanta un’incredibile potenza aromatica. «Il miglior piatto di pomodori che abbia mai mangiato», secondo Joan Roca, tre stelle Michelin a Girona: c’è la sorpresa delle molteplici declinazioni di sapore («Di cosa sa questo?», diventa una divertente caccia al gusto), s’alternano successivi gradi di dolcezza e acidità, fumé e speziato... E poi le consistenze, lo shot brodoso-sapido, appena tiepido, che scoppia in bocca quando il dente squarcia la tenera superficie polposa... Scoperta assoluta.