C’è chi s’è preso la briga di calcolare il rapporto tra abitanti e numero di ristoranti stellati: in questa classifica mondiale da gourmand un po’ autistici, la Svizzera svetta solitaria in testa, 113 stelle in tutto, una ogni 70mila abitanti circa: niente male per una nazione che, nell’immaginario collettivo di noi italiani, dal punto di vista culinario è ferma al binomio formaggio-cioccolato. Impetuosa l’ascesa di Andreas Caminada con il suo Schloss Schauenstein a Fürstenau, nel Graubünden, il più orientale dei Cantoni: il 32enne chef è giunto 23° nei 50Best e gli allibratori scommettono su di lui. Ma sono in tanti a crescere egregiamente, svecchiando una tradizione in cucina che, ad alti livelli, è rimasta fin troppo a lungo ancorata alla scuola classica francese (nella foto, un piatto invece super-elvetico – eppure di totale creatività – firmato Denis Martin, dell’omonimo ristorante di Vevey: Spuma di fondue di Gruyere e Vacherin fribourgeois, croce al kirsch, baguette di acqua di pomodoro)