Enrico Panero
Carciofo, menta e patatadi Niko Romito
Dall'Italia La stalla delle galline che cantano: Andrea Costantini e le Grise di Enrico Morando
Lo chef Vincenzo Martella, classe 1977, da due anni al Borgo Pignano. ha fatto propria la filosofia bio della tenuta (le foto sono di Lido Vannucchi)
Michael Moritz è un personaggio notevole: gallese di nascita ma cittadino statunitense, classe 1954, già giornalista del settimanale Time, secondo Forbes è al numero 8 nella lista dei 400 self made men del pianeta, al 603° posto tra i miliardari assoluti, con un patrimonio di 3,6 miliardi di dollari (2017). Scrisse nel lontano 1984 un’influente biografia di Steve Jobs, che contribuì a dischiudergli le porte della new economy: i suoi investimenti in società come Google, Linkedin, Skyscanner, You Tube e Yahoo – nel board di molte di queste è entrato a far parte, in passato – gli hanno consentito di accumulare una fortuna che oggi utilizza (anche) dandosi al mecenatismo.
Borgo Pignano autoproduce farine (da grano Senatore Cappelli e l’autoctono Gentil Rosso) che vengono utilizzate per realizzare pasta e pani bio certificati, miele, sale aromatico delle saline di Volterra, legumi e cereali (ceci, lenticchie, orzo perlato, farro perlato), confetture, conserve, l’olio dai 300 ulivi, la frutta e la verdura, fino ai cosmetici. La tenuta non utilizza combustibili fossili, ma solo la propria legna che viene fatta ardere in due grandi inceneritori, e dispone di altrettanti impianti di fitodepurazione attraverso le canne di bambù.
Vincenzo Martella
Il restaurant manager Francesco Dell’Aiuto
Si cena sotto le frasche
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
Gita fuoriporta o viaggio dall'altra parte del mondo? La meta è comunque golosa, per Carlo Passera