30-03-2015

Food event manager: promossi!

La prima edizione del corso va in archivio con un bilancio positivo ed emozionante. Il racconto

DIPLOMATI. Una parte dei 20 allievi che hanno port

DIPLOMATI. Una parte dei 20 allievi che hanno portato a termine la prima edizione del corso di Food event manager, un'iniziativa ideata da Identità Golose in collaborazione con ConviviumLab - Arte del Convivio. Sabato scorso i ragazzi hanno esposto ognuno il proprio progetto legato al cibo, riscuotendo i consensi della giuria composta da Elisa Zanotti, Cristina Bowerman, Claudio Ceroni e Gabriele Zanatta

Sabato scorso si è chiusa all’Arte del Convivio di Milano la prima edizione del corso per Food event manager. Al netto di ogni tentazione di cantarcela e suonarcela, è stato un epilogo davvero coinvolgente ed emozionante per tutti, allievi e docenti impegnati a giudicare i lavori finali.

Ad ascoltare i progetti finali dei 20 ragazzi, per una giornata intera, sono intervenuti Claudio Ceroni ed Elisa Zanotti, rispettivamente ceo e responsabile PR e ufficio stampa di Magenta Bureau; la cuoca Cristina Bowerman di Glass Hostaria a Roma (Expo ambassador da pochi giorni) e Gabriele Zanatta, caporedattore dei contenuti di Identità Golose. Tutto questo sotto lo sguardo attento di Francesca Sorrentino, Monica Abbondi e Lola Torres, colonne del corso, impegnate per 8 fine settimana di fila a tessere ogni dettaglio di contenuto e di logistica.

Ogni allievo aveva a disposizione 5 minuti per illustrare i propri progetti, tutti originali e ben congegnati

Ogni allievo aveva a disposizione 5 minuti per illustrare i propri progetti, tutti originali e ben congegnati

Sarebbe davvero il caso di ringraziare citando nomi e cognomi di ognuno dei corsisti per la varietà e la passione dei progetti esposti, un campionario che passava con disinvoltura da eventi mirati a promuovere con originalità simboli sviliti del made in Italy (come il gelato) a eventi studiati per elevare in modo divertente e didattico la cultura alimentare dei bambini, il mangiar sano e smart o la cultura crescente dello scarto-zero a tavola.

Iniziative per promuovere strutture di proprietà secondo nuovi schemi (hotel, ville, aziende o pasticcerie); feste per rendere indimenticabile una ricorrenza importante e Food Festival elementari e complessi per dare valore a cittadine, comprensori o anche fiumi mai realmente inquadrati sotto un’ottica gastronomica. Ancora, modalità duepuntozero per valorizzare l’identità profonda di Milano o assecondare il crescente desiderio social di cenare clandestinamente; progetti che accostavano in modo intelligente la gastronomia alle performance artistiche…

Tutte idee per le quali occorre un giusto mix di «purezza e furbizia», raccomandava Claudio Ceroni, prodigo di consigli capaci di trasferire la poesia al necessario pragmatismo che attraversa sponsorship e questioni logistiche, produttività e conti da far quadrare.

Dalla teoria alla pratica

Dalla teoria alla pratica

Considerazioni finali. Per Francesca Sorrentino, è stata «Un’edizione superiore alle attese, che dobbiamo a persone preparate e appassionate, di qua e di là della cattedra». Elisa Zanotti: «Mi è piaciuto molto come i ragazzi hanno colto il valore della progettualità: occorre credere fortemente nella propria idea, senza che il progetto debba necessariamente piacere a tutti. Si sono dimostrati molto competenti e ‘sul pezzo’. Hanno capito perfettamente che, se non c’è un’idea di base forte sulla quale lavorare, la ciclità si interrompe».

La chiusura spetta a Claudio Ceroni «I ragazzi del corso, provenienti dal Piemonte all’Abruzzo fino alla Sicilia, ci hanno offerto un panorama perfetto delle ricchezze di cui dispone il nostro paese. Li ringrazio perché abbiamo potuto esprimerci dando loro consigli ma abbiamo imparato anche noi stessi da esperienze diverse, valide e concrete». Quanto basta per dare inizio presto a una seconda edizione del corso.


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