07-10-2012

Street Food in the City

Code chilometriche per una piadina o un roti. A Londra dilaga il cibo di strada. Ma occhio ai bluff

Un'immagine tratta dal British Street Food Awards,

Un'immagine tratta dal British Street Food Awards, evento tenutosi nel quartiere di Hoxton il 15 e 16 settembre scorsi, a dimostrazione del boom del genere street che sta assediando Londra. Dalle costolette arrosto all'hamburger al kimtchi, hanno tutti scoperto all'improvviso quant'è bello mangiare all'aria aperta. Ma solo pochi sanno cucinare delizie fatte bene

Dicono che noi londinesi ne abbiamo abbastanza di tavoli apparecchiati con pretenziosa eleganza. Dicono che ne abbiamo abbastanza di pagare cifre esorbitanti per cibi elaborati senz’anima. Quelli che lo dicono si sono fatti trascinare dall’ultima, travolgente moda dello street food. Fare una fila di 45 minuti tra le intemperie inglesi è la norma, perchè alla fine si potrà assaporare un cibo genuino, semplice e autentico che sia una piadina romagnola, un roti indiano o una baguette vietnamita. Il tutto per cifre spesso non proprio modiche se si pensa che il cibo è servito su piatti di carta e spesso c’è talmente tanta gente che non ci si può neanche sedere. Ma come è successo tutto questo? Sono ormai un paio d’anni che senza Twitter si è perduti: basta essere ‘nel giro’ per sapere dove recarsi per l’ultimo evento supercool.

KimchiCult, specialità: hamburger con cavolo sott’aceto

KimchiCult, specialità: hamburger con cavolo sott’aceto

A essere sinceri, esistono tantissime interessanti iniziative che hanno fermamente piazzato lo ‘street food’ sulla mappa culinaria londinese. Allo stesso tempo, individui con brillanti idee hanno ottenuto un grosso seguito e un enorme successo. Dal Ribman, un ex macellaio che si è messo a cucinare costolette arrosto con salse piccantissime (quali la holy f*ck che è effettivamente letale ed è entrata nella leggenda) alla simpatica coppia che gestisce KimchiCult, hamburger con cavolo sott’aceto coreano. Anche personaggi che hanno raggiunto la notorietà in modo tradizionale sono finiti in strada, letteralmente. Il vincitore della prima serie del British Bake Off, invece di aprire una pasticceria ha messo su un banchetto a Maltby street, la versione alternativa dell’ormai turistico Borough Market. Ben Spalding, ex chef di Roganic, mollato il ristorante di Marylebone va in giro per mercatini. Nei mesi estivi ha gestito Stripped Back, dove cucina sotto un gazebo di tela diversi piatti di alto livello per un prezzo davvero stracciato.

Non si riesce più a tenere testa al numero di eventi che ci sono ogni settimana. Di recente, nello spazio antistante il ristorante di Jamie Oliver Fifteen, si sono festeggiati i British Street Food Awards. Dal We Feast London (dove si pagavano solo 6 sterline per entrare in un parcheggio adibito a mercato) allo Street Feast (musica, cibo di strada e arte, apre il 28 settembre) a poi lo SkyMarket (gourmet e moda su un tetto), chi più ne ha più ne metta. Noi abbiamo in nostri dubbi: quando abbiamo assaggiato una pizza degli ormai famosi Pizza Pilgrims ( "cibo di strada di ispirazione napoletana", testuale) era sciapa e poco cotta, sfornata dal loro secondo Ape gestito da staff e non da loro in prima persona.

Sean Lawson, patron scozzese di EggsBoss

Sean Lawson, patron scozzese di EggsBoss

Quando siamo andati a uno Spag Wednesdays, serate dove ogni volta uno chef diverso cucina un piatto di pasta "casereccio", siamo rimasti delusi dalle quantità minime e dal turnaround veloce, sentendoci presi per i fondelli dal marketing e dal passaparola. Insomma, alla fine ci sembra che non tutto lo street food sia veramente valido, e che molte offerte siano molto fumo e poco arrosto. Le nostre preferenze vanno sicuramente ai meno ubiqui: consigliamo tra tutti, le eccezionali uova scozzesi dell’EggBoss. Quanto durerà la mania? Non lo sappiamo. Di fatto, alcuni dei più noti esponenti del movimento, premurosi, stanno mettendo le radici: l’ottimo maiale alla brace di Pitt Cue è ormai in sede permanente a Soho, e il Meat Wagon ha lasciato stare il vagone iniziale per spostarsi in due sedi fisse (MeatLiquor e MeatMarket). Di sicuro, il panino con la porchetta è ancora lontano.


Dal Mondo

Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose

a cura di

Federica Carr

Napoletana residente a Londra, vacanziera subacquea, è website manager di mestiere e foodie per passione

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