Bilbao: finalmente splende il sole sul Guggenheim Museum, dopo due giorni di grigio e pioggia.
È fatta. Massimo è tornato primo. L'Italia è tornata prima. Ci siamo ripresi un mondiale negato. Un altro mondiale. Bravo Massimo.

Niko Romito e la sorella Cristiana

Vincenzo Donatiello, Enrico e Silvia Crippa
Ma bravo
Enrico, che tiene la barra e cavalca le onde col suo secondo posto tra gli Italiani. E bravo
Massimiliano, che la vela la spiega e avanza ancora. E
Niko, sempre
Niko, fortissimamente
Niko, che insieme alla sorella
Cristiana continua invece la marcia verso la vetta. D'altronde, lui ai monti è abituato, altro che mare!
Ma la classifica la lascio ad altri, oggi, nel giorno dopo. I ricordi sono altri. Le frasi in testa diverse.
Innanzitutto un ricordo forte sono le donne degli chef italiani. Si parla sempre del cuoco, ed è ovvio e giusto, ma mai come ieri sera le donne sono state presenti.
Lara, la signora
Bottura, cui
Massimo passa immediatamente il microfono prima di parlare. Ed è lei che apre i ringraziamenti con un discorso diretto e ispirato. Sembra quasi lui. Dio li fa e poi li accoppia. Enfasi, calore e orgoglio. Un vestito bellissimo e coloratissimo fatto di tanti
carré, foulard di seta.
Massimo è quasi rintronato dalla notizia della vincita, ma poi si riprende e rilancia i suoi storici discorsi visionari.
E dietro, a fianco, insieme a
Niko sempre
Cristiana, in abito corto, nero, bellissimo.
Due anime diverse,
Lara e
Cristiana. Grande espansività e presenza esplosiva la prima, grande attenzione e supervisione misuratissima la seconda. Due stili. Americo-emiliana la prima, montano-abruzzese la seconda. Due diverse Italie.
E poi le signore Crippa e Alajmo, anche loro super presenti nei momenti importanti. E con Crippa abbiamo festeggiato, prima e dopo la cerimonia, e girato la città vecchia di Bilbao in cerca di pintxos e cañas (birre, per intenderci) anche con Vincenzo Donatiello, fido scudiero della sala di Piazza Duomo.
Ecco cosa resta dei
50Best. Una serata molto bella. Gli italiani molto contenti. Si poteva far di più in alcuni casi? Forse... Ma intanto ci siamo e abbiamo spazio per migliorare, dietro al re
Massimo. Un pensiero comune, di tutti, è che siamo ancora pochi in quella lista. Pochi ma buoni, diranno i nostri piccoli lettori.

Massimo Bottura, Joan Roca, Mauro Colagreco

Il gruppo del Mirazur. Con Mauro Colagreco anche gli italiani Antonio Buono (napoletano. Terzo da destra) e Davide Garavaglia (milanese. Primo a sinistra), rispettivamente il co-chef e il saucier

L'omaggio a Gualtiero Marchesi

Victor Arguinzoniz di Asador Etxebarri
Resta il ricordo di una città piovosa ma bellissima. Di cuochi che non si sfidano ma si abbracciano. Del grandissimo
Arzak seduto vicino a
Victor di
Etxebarri. Di
Mauro Colagreco che ha fatto arrivare tutta la brigata forse sperando scalate ancor più alte. Resta, come sempre, un ricordo della splendida accoglienza dei baschi,
Josean Alija del
Nerua al
Guggenheim in testa.

Camilla e Matteo Lunelli, di Cantine Ferrari

Il nostro Fulvio Marcello Zendrini con Yoji Tokuyoshi
Resta una classifica, per quel che vale. Ma non preoccupatevi. L'anno prossimo se ne fa un'altra:
hasta pronto!