Il Grand West Hotel, in stile Las Vegas ma a Cape Town, è stata la cornice l'altra sera per l’annuale edizione degli Eat Out Awards sudafricani, che premia i migliori dieci ristoranti del Paese. Da un paio d’anni sono state eliminate dalla manifestazione principale le categorie “speciali”, quali migliore ristorante asiatico, italiano o steakhouse, per citarne alcuni. Queste categorie ora rientrano nelle “Every day eateries” e possono essere votate dal pubblico direttamente sul sito di Eat Out. Il risultato dell’operazione è che un consistente numero di buoni ristoranti è stato totalmente tagliato fuori dai premi ufficiali: i voti del pubblico sono pochi e non rispecchiano la realtà. Per esempio tutti i migliori ristoranti italiani non figurano. Vedremo se Pierino Penati sarà incluso nella shortlist il prossimo anno (leggi anche: Pierino Penati all'assalto di Cape Town).

Theo Penati con i collaboratori Anna Manzoni e Michelangelo D’Oria. Lo chef ha aperto da pochi mesi Pierino Penati a Città del Capo, bissando la storica insegna di Viganò Brianza (Lecco)

L'entrata del Pierino Penati a Cape Town
Veniamo ai top ten. Quest’anno la shortlist da venti candidati è stata portata a trenta, includendo insegne discutibili. Ma questa è la natura delle classifiche e dei premi: qualche volta siamo contenti, molte altre volte no. L’edizione 2017 premia nove dei dieci migliori ristoranti a Cape Town e dintorni (e quindi il sentimento prevalente è che non venga rappresentato l’intero Paese), i nomi sono quasi tutti gli stessi dell’anno scorso ma shakerati in modo discutibile, a eccezion fatta di
The Test Kitchen che, nonostante la débacle nei
50 Best in cui è precipitato dal numero 22 nel 2016 al 63 nel 2017, continua a essere
number one in Sudafrica, per il sesto anno consecutivo.
Ecco i dieci vincitori, col nostro commento flash:
- The Test Kitchen (Woodstock, Cape Town), chef Luke Dale-Roberts. Molto amato dalla giuria degli Eat Out Awards.
- Restaurant Mosaic at The Orient (Elansfontein, Pretoria), chef Chantelle Dartnall. Unica donna nella lista dei vincitori, ha vinto il Best Lady Chef Award un mese fa a Varsavia. Watch this space.
- The Restaurant at Waterkloof (Somerset West), chef Gregory Czarneki. Interessante, mantiene il terzo posto, la location vale il viaggio.
- Chefs Warehouse at Beau Constantia (Constantia, Cape Town), chef Ivor Jones (ex Test Kitchen). New entry che rappresenta lo sdoganamento del concetto di tapas nell’alta cucina.
- Greenhouse at The Cellars-Hoenort (Constantia, Cape Town), chef Peter Tempelhoff e Ashley Moss. Quinto posto meritato.
- Camphors at Vergelegen (Somerset West), chef Michael Cooke. Ristorante di buon livello in un bellissimo setting, merita di stare tra i primi dieci.
- La Colombe (Constantia, Cape Town), chef Scot Kirton. L’anno scorso era il numero 2 e francamente ci si aspettava che vincesse questa edizione. Cosa sarà successo? Peccato, perché avrebbe meritato il primo posto.
- The Shortmarket Club (City Bowl, Cape Town), chef Wesley Randles. Altro ristorante di Luke Dale-Roberts e new entry. Buono e contemporaneo.
- Overture (Stellenbosch), chef Bertus Basson. Fortunatamente questo ristorante è rimasto tra i primi dieci, anche se un po’ più in basso (era al numero 6), tradizione sudafricana e sostanza sulla forma.
- The Pot Luck Club (Woodstock, Cape Town), chef Frederico Dias. Il terzo ristorante di Luke Dale-Roberts fra i primi dieci. Per quanto buono, viene da chiedersi se tre ristoranti dello stesso chef su dieci non siano un po’ troppi.

Kobus van der Merwe a Identità Milano 2017
Altri Awards sono stati consegnati nel corso della serata:
Liam Tomlin di
Chefs Warehouse in città ha vinto l’
Eat Out San Pellegrino&Acqua Panna Award (altro premio al suo concetto di tapas insieme al quarto posto di
Chefs Warehose Beau Constantia);
La Petite Colombe a Franschhoek ha vinto l’
Eat Out Retail Capital New Restaurant Award (un contentino a
Scot Kirton),
Kobus van der Merwe (ospite a
Identità Milano nella scorsa edizione, leggi:
Il selvaggio Sudafrica di Kobus van der Merwe) con il
Wolfgat a Paternoster ha vinto il
Graham Beck’s Chef’s chef,
Kayla-Ann Osborn di
Chef’s Table (Umshlanga, unico premio andato nella zona di Durban) è la
Eat Out Rising Star, mentre il
Sustainability Award è andato a
Camphors at Vergelegen e il
Service Excellence Award a
Mosaic come pure il
Wine Service Award, conferito a
Moses Magwaza.

The billionaire’s shortbread, uno dei piatti simbolo di Luke Dale-Roberts al The Test Kitchen
E’ chiaro che il monopolio dell’alta cucina sudafricana è sempre più nelle mani di
Luke Dale-Roberts mentre l’altra forte tendenza di quest’anno è data dai ristoranti di tapas (benchè di alto livello) premiati tra i migliori del Paese.