Ci sono luoghi che lasciano il segno e spesso, a decretare il successo di un ristorante, non è solo la cucina dello chef, peraltro fondamentale, ma anche il contesto in cui si inserisce. In un luogo magico nella regione della Bassa Carniola (Dolenjska), Slovenia, un castello ottocentesco si adagia maestoso su un’isola del fiume Krka.
Ci troviamo nella terra di mezzo tra Slovenia, Serbia, Croazia e Ungheria e l’unico dovere possibile qui è osservare lo scorrere lento del fiume dell’unico castello in riva all’acqua della Slovenia, l'Hotel Castello di Otočec, 5 stelle, membro dell’associazione Relais & Châteaux, passeggiare lungo la riva, godendosi lo spettacolo degli oltre 50 cigni reali bianchi, portati qui nel 1968, o rilassarsi nelle vicine terme, di cui la regione è fortunatamente costellata.
Per concludere a modo il profilo del castello, è quasi scontato l’approccio alla cucina tradizionale slovena rivisitata e alleggerita dallo chef Dejan Pavlič. I prezzi sono più che accessibili e il menu degustazione da 6 portate a 55 euro è onesto e cambia per ogni stagione. Per iniziare la Zuppa di funghi porcini (autoctoni), semplice e non per questo meno gustosa, lascerà l'impressione di non averne mai assaggiato una realizzata ad arte.

Ma la vera specialità di
Otočec è (solo su prenotazione) la
Zampa d'orso intera stufata, accompagnata dagli accompagnata dagli
Struklji di ricotta, ovvero i tipici struccoli salati, in questo caso, una sorta di piccoli rollè farciti. Certo bisogna superare la repulsione iniziale alla vista dell'osso prima di gustarli, ma ne varrà la pena. Anche perché non solo è perfettamente legale mangiare la carne d'orso in Slovenia, ma sta diventando sempre più importante abbatterli, data la numerosità, per i danni che provocano.
Per gli amanti della carne il
Filetto di cervo alla griglia con funghi porcini o i medaglioni del regale amico, con mirtilli rossi in salsa, non sono da perdere. Per concludere la cena nel migliore dei modi non si può perdere la
Prekmurska gibanica, tipico dolce sloveno, riconosciuto a livello europeo nel 2010 tra le specialità tradizionali garantite (STG). Base di pasta frolla con a strati di semi di papavero, ricotta, noci e mele, separati da pasta fillo. Immancabile la panna o il burro di guarnizione, che
Dejan Pavlič ha invece eliminato e alleggerito il dolce tradizionale.
Il ristorante del castello fa parte di
Chaîne des Rôtisseurs, la più antica e importante associazione internazionale per la conservazione e lo sviluppo dell'arte culinaria, della cultura del bere e della socializzazione a tavola, nel rispetto delle diversità etnologiche regionali. Scopo fondante della confraternita è quello di riunire i gastronomi di professione e i buongustai in incontri conviviali per promuovere e valorizzare le peculiarità della cucina dei singoli Paesi, la cultura della tavola.
La cornice dell'imponente
Castello di Otočec, solide basi tradizionali di cucina slovena e un amore spassionato per il proprio Paese, con un'attenzione all'estetica del piatto e una bilanciata creatività sanciscono una tappa obbligatoria al ristorante dello chef
Dejan Pavlič, meta consigliata per chi si avventura nell'est Europa.