14-10-2015
Lo chef Daniel Patterson, originario del Massachussets, ha costruito la propria fama in California, in particolare con il ristorante Coi, aperto nel 2006 a San Francisco, con cui ha conquistato due stelle Michelin. Negli anni successivi ha aperto altri locali, come il Plum e l'Haven, entrambi a Oakland. E più recentemente l'Aster a San Francisco (telefono +1.415.875.9810), in collaborazione con Brett Cooper, dove ha sperimentato l'idea di togliere le mance
«In cinque anni ogni ristorante negli Stati Uniti adotterà lo stesso sistema». La frase è stata pronunciata poco più di un anno fa da Daniel Patterson nell'inaugurare il suo quarto ristorante nella Bay Area, Aster, in partnership con l'ex sous chef di Coi, Brett Cooper. Patterson non stava parlando di cucina, ma di soldi. Di abolire la mancia. È una storia che racconteremo partendo da lontano. La mancia innanzitutto per gli avventori stranieri è un equivoco che incomincia dal nome e finisce nella pratica comune. Al di là del capire che “si dà”, è un aspetto del sociale che ci vuole un certo tempo per interiorizzare appieno. Non è un premio, è un senso di colpa laico e collettivo per cercare di riparare al fatto che chi ti sta servendo una cena da centinaia di dollari con standard impeccabili venga pagato 6.5 dollari lordi all'ora. Le mance inoltre – salvo in posti orribili – si suddividono fra il personale tutto, di sala e di cucina. Non crea insomma uno speciale vincolo di riconoscenza fra chi la dà e chi la riceve. Fatta questa premessa, possiamo passare al novembre del 2013.
Brett Cooper di Aster, primo ristorante di San Francisco a eliminare la mancia
L'ingresso di Aster
Recensioni, segnalazioni e tendenze dai quattro angoli del pianeta, firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
a cura di
Vent'anni passati a fare il giornalista, il conduttore radiofonico e il pubblicitario, senza mai smettere di imparare. Ci sono voluti tre giorni perché si innamorasse di San Francisco, nel 2003, e ci vive a tutt'oggi. Made in Italy, suo malgrado.