Il primo passo venne fatto a inizio febbraio, sabato 7 per la precisione. Quel giorno all’Hangar Bicocca di Milano si celebrò l’Expo delle Idee alla presenza del presidente del consiglio Matteo Renzi, il cui intervento chiuse i lavori dei 42 tavoli tematici legati al tema dell’Expo 2015 nel capoluogo lombardo, Nutrire il pianeta, energia per la vita.
E adesso ci siamo con il secondo appuntamento, a Firenze. Palazzo Vecchio ha ospitato ieri, più in chiave toscana, e ospiterà oggi, sabato 28 marzo, in chiave internazionale, Il Paese nell’anno dell’Expo. E quel Paese è l’Italia e l’anno dell’esposizione universale è quello in corso tanto che manca poco più di un mese all’inaugurazione venerdì 1 maggio. Giusto ricordarlo perché a lungo non solo ci si è chiesti se l’Expo ci sarebbe stato, tra scandali, scetticismo e ritardi, ma anche lo si è visto e vissuto come un qualcosa che non appartenesse al tessuto più vivo dell’Italia. Era in effetti più facile sentire italiani i Mondiali di calcio del 1990 o le Olimpiadi invernali di Torino nel 2006.
Ma ormai ci siamo e giornate come quella odierna sono pensate proprio per svegliare gli italiani e far capire a più persone possibile che una grande edizione dell’Expo farà vincere tutti perché nel mondo si guarderà a noi anche in maniera positiva e non solo disgraziata.
Oggi tutto a Palazzo Vecchio, in due spazi distinti, tra un importante momento a porte chiuse e un secondo ben più articolato a porte aperte, ovviamente agli invitati, alle autorità e alla stampa. Questa mattina la Sala dei Gigli ospiterà l’incontro dedicato alla Carta di Milano, il cui primo atto risale a inizio febbraio. La riunione, presieduta dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina e coordinato dal professor Salvatore Veca, prevede la lettura integrale della Carta di Milano, testo che verrà discusso, tenendo conto che tutto è riservato ai responsabili dei 42 tavoli tematici legati al tema dell’Expo e a chi ha seguito i lavori da vicino. Obiettivo: la giornata del 28 aprile a Milano quando si alzerà, per la prima volta in pubblico, il velo sulla carta stessa a tre giorni dall’apertura della rassegna.
Il Salone dei Cinquecento accoglierà invece i lavori in seduta plenaria, tema per tema, relatori dopo relatori, un mix molto variegato fino all’intervento di chiusura del presidente della repubblica Sergio Mattarella, previsto per le 17 e un quarto. Sette ore prima aprirà i lavori il ministro dell’interno Angelo Alfano, tema Dai borghi alle città, i territori protagonisti. Lunga la lista dei protagonisti, impossibile citarli tutti: Emma Bonino (La potenza delle donne); Giuseppe De Rita (sua una ricerca di mercato dedicata agli italiani a tavola); Carlo Cracco e Pietro Antinori per Cultura del cibo e identità nazionale; Romano Prodi e la geopolitica del cibo; Lidia Bastianich, Maria Elena Boschi, Flavio Caroli e Valeria Solarino per L’Italia della bellezza, del saper fare e dell’innovazione agli interventi istituzionali che precederanno il presidente Mattarella con il sindaco di Firenze Dario Nardella, il commissario unico di Expo Giuseppe Sala e il ministro Martina.