18-11-2013
Al centro, Luigi Salomone, sous chef del ristorante Marennà di Sorbo Serpico (Avellino), vincitore oggi alla Città del Gusto di Roma della terza edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru. Tre le menzioni speciali assegnate: allo stesso Salomone quella di migliore ricetta dolce; a Luca Caviola (in foto, a destra), sous chef del ristorante L’Chimpl da Tamion di Vigo di Fassa (Trento) la migliore ricetta salata e a Simone Nebbia (a sinistra) del S'Apposentu di Siddi in Sardegna quella per il menu che meglio ha saputo valorizzare la birra, in abbinamento e come ingrediente
E’ Luigi Salomone, cuoco 25enne, sous chef del Marennà di Sorbo Serpico (Avellino, secondo di Paolo Barrale, lo chef), il vincitore della terza edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru, il concorso riservato a giovani chef e sous-chef bravi a utilizzare la birra come ingrediente e in abbinamento al piatto, ideato da Birra Moretti in collaborazione con Identità Golose.
Il successore di Giuliano Baldessari (vincitore della prima edizione) e Christian Milone (trionfante l’anno scorso) ha convinto tutti con un menu dolce-salato, che ha proposto in successione due piatti. Il primo: Oro, incenso e… birra in abbinamento (e come ingrediente) a Birra Moretti Doppio Malto, un divertente gioco d’autore sulla pizza, col cornicione che è in realtà un grissino vuoto a salvagente, che chiude sgombro affumicato, pomodorini del Vesuvio, mozzarella di bufala. La motivazione ufficiale del premio assoluto: «Salomone si è distinto per l’acuta ironia, il rispetto massimo degli ingredienti, una corretta armonia di sapori e un’esaltazione non esasperata della birra»
Albicocche al macis, cioccolato al latte, biscotto al caramello, meringa alla birra, polvere d’orzo e gelato alla lavanda, miglior piatto dolce del vincitore assoluto Luigi Salomone
Tre le altre menzioni speciali stabilite, quella per la migliore ricetta salata, assegnata a Luca Caviola, sous chef del ristorante L’Chimpl da Tamion di Vigo di Fassa (Trento) per i suoi Spaghetti al grano Matt, coda di bue, luppolo selvatico e orzo con Birra Moretti La Rossa, Birra Moretti Grand Cru e Birra Moretti Baffo d’Oro e Birra Moretti in abbinamento. Motivazione ufficiale: «Caviola ha realizzato un piatto di grande italianità che era molto più facile sbagliare che eseguire bene. Ci è riuscito con materie prime anche insolite». Menzione alla miglior valorizzazione della birra a Simone Nebbia, sous chef del S’Apposentu di Siddi in Sardegna, «per la capacità dei suoi due piatti di esaltare le materie prime grazie a ben 4 birre su 6 della gamma Moretti, valorizzando al tempo stesso le spezie utilizzate».
GIURATI ALL'OPERA. Bobo Cerea, Claudio Sadler, Giuseppe Palmieri
Marco Reitano, sommelier: «Nell’abbinamento piatto/birra, l’obiettivo che dovete darvi è quello della pulizia del palato, per ripartire senza strascichi dal piatto successivo». Mentre per il collega Giuseppe Vaccarini, «I tempi sono maturi per accorciare la distanza culturale che in Italia rimane ancora nei riguardi del vino». Antonella Ricci guida alla prudenza: «La birra va benissimo ma in un numero ridotto di applicazioni, mai esagerare». A Simone Padoan e Bobo Cerea piacerebbe invece «che il prossimo anno i cuochi facessero un passo indietro: meno ingredienti ma più attenzione su pochi prodotti e tecniche ma buone». Francesco Apreda: «Mi raccomando, cuochi, assaggiate sempre prima di far uscire un piatto. Un sommelier è bravo perché ha testato migliaia di vini».
Spaghettoni al grano Matt, coda di bue, luppolo selvatico e orzo, menzione piatto salato di Luca Caviola de L' Chimpl da Tamion a Vigo di Fassa (Trento)
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a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt