Niko Romito è da oggi il 14° cuoco italiano a potersi fregiare del riconoscimento massimo della Rossa: 3 Stelle Michelin. Un primato appena sancito al Palazzo Giureconsulti di Milano, sede di presentazione della 59ma edizione della Guida Michelin Italia agli alberghi e ristoranti, che quest'anno, ha specificato il direttore Michael Ellis, "include 6.500 indirizzi in 2mila comuni, di cui 400 novità". Torniamo presto su tutti i risultati, ma la novità più eclatante è la terza stella, piovuta sul ristorante Reale di Castel di Sangro (L'Aquila), dopo la prima dell'edizione 2007 e la seconda dell'edizione 2009.
Emozionatissimo Niko, con voce tremante a dire: «E’ un punto d’arrivo ma anche punto di partenza. È il frutto di scelte molto coraggiose, inclusa quella di traslocare da Rivisondoli a Castel di Sangro, in località Casadonna. Spero che queste 3 stelle diano una grande accelerata ai tanti progetti che io, mio sorella Cristiana e tutto il team abbiamo ancora in cantiere».
Con il ristorante Reale di Castel di Sangro (L'Aquila) le insegne attuali con 3 stelle Michelin salgono a 9, 8 su suolo italiano e un nono a Hong Kong in Cina, quell'Otto e Mezzo Bombana di Umberto Bombana troppo spesso ignorato dalle cronache della ristorazione d'eccellenza italiana. Del resto, se per molti il primo ristorante italiano a ottenere le 3 stelle Michelin è stato quello di Gualtiero Marchesi in via Bonvesin de la Riva a Milano nel 1986, sono in pochi a ricordare che in realtà il primo 3 stelle italiano assoluto è comparso dall'edizione 1982 della Michelin Germania: fu il Tantris di Monaco di Baviera dell'altoatesino Heinz Winkler, che peraltro tenne il massimo riconoscimento per un quarto di secolo, un record tuttora ineguagliato.

Enrico Cerea e Umberto Bombana, bergamaschi, 6 stelle in due
Celebre il caso dell'Enoteca Pinchiorri, unico ristorante ad aver perso e poi riacquisito nuovamente le 3 stelle: la perdita temporanea fu anche conseguenza di un incendio che devastò una delle cantine più fornite del mondo, il 15 novembre 1992. E rimangono celebri i rifiuti tri-stellari di Gualtiero Marchesi ed Ezio Santin, che non vollero più esser giudicati dai francesi (ma accadde quando i rispettivi ristoranti erano già stati declassati da 3 a 2 stelle, peraltro nella stessa edizione del 1997). Altro caso che fece sensazione, la promozione all'empireo di Massimiliano Alajmo a soli 28 anni: nel novembre del 2002 era il più giovane tristellato nella storia mondiale della Rossa.
E così veniamo ai giorni nostri: occorre sottolineare che dal 2010, ogni anno tocca la vetta in media almeno un ristorante, un fatto che la dice lunga sullo stato di grazia della cucina italiana contemporanea. In negativo ricordiamo la bocciatura dell'anno scorso da 3 a 2 del Sorriso di Soriso, retrocessione che non toccava all'Italia dall'edizione 2002, quella in cui perse lo scettro di unico ristorante tristellato del Sud Italia, il Don Alfonso della famiglia Iaccarino. Ma il Mezzogiorno ha da ieri un nuovo alfiere.

Annie Feolde e Giorgio Pinchiorri
GLI ATTUALI 3 STELLE
dal 2014 Reale-Casadonna di Castel di Sangro (L'Aquila), chef Niko Romito
dal 2013 Piazza Duomo di Alba (Cuneo), chef Enrico Crippa
dal 2012 Otto e Mezzo Bombana a Shanghai (Cina), chef Umberto Bombana
dal 2012 Osteria Francescana di Modena, chef Massimo Bottura
dal 2010 Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), chef Enrico Cerea
dal 2006 La Pergola a Roma, chef Heinz Beck
dal 2003 Le Calandre a Rubano (Padova), chef Massimiliano Alajmo
dal 1996 Dal Pescatore a Canneto sull'Oglio (Mantova), chef Nadia Santini
dal 1993-1994 e dal 2004 a oggi Enoteca Pinchiorri di Firenze, chef Annie Feolde prima con Carlo Cracco poi con Italo Bassi e Riccardo Monco
I 3 STELLE PERDUTI
1998-2012 Sorriso di Soriso (Novara), chef Luisa Valazza
1997-2001 Don Alfonso 1890 a Sant'Agata sui Due Golfi (Napoli), chef Alfonso Iaccarino
1990-1997 Antica Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano (Milano), chef Ezio Santin
1986-1997 Gualtiero Marchesi in via Bonvesin de la Riva a Milano e all'Albereta a Erbusco (Brescia), chef Gualtiero Marchesi
1982-2007 Tantris, Monaco di Baviera (Germania), chef Heinz Winkler