10-02-2013

La domenica dei rubitt

Seconda giornata al Milano Food and Wine Festival travolta dalle gioie della microcucina

Eugenio Roncoroni, il 50% de Al Mercato burger Bar di Milano, impiatta Ravioli Sichuan di testinaTaco scomposti di salsiccia piccante, due piatti che hanno spopolato nella giornata dei rubitt di domenica, secondo giorno del Milano Food and Wine Festival, segnato da una pari attenzione per i vini dell'altra metà della sala (foto Stefania Ciocca)

È un secondo giorno all'insegna dei rubitt, i piccoli piatti dei grandi cuochi, sempre abbinati a vini d'eccellenza. Il Milano Food and Wine Festival ha vissuto la sua giornata più viva, la domenica, accogliendo i tantissimi visitatori all'interno del MiCo Milano Congressi, e andando a braccetto con la giornata inaugurale del congresso Identità Milano.

Rubitt è un termine dialettale milanese, proprio perché proprio da Milano, a riportarlo in voga, è stato tra gli altri Cesare Battisti del Ratanà, che li ripropone soprattutto all’aperitivo: “E’ un modo per assaggiare più piatti in pochissimo tempo. E’ il concetto delle tapas spagnole, applicate però all’Italia. E ognuno di noi le reinterpreta a proprio modo”. Il “noi” è riferito anche a Viviana Varese (Alice), Beniamino Nespor e Eugenio Roncoroni (Al mercato), Eugenio Boer (Enocratia) e Wicky Pryian (Wicky’s), tutti chef di Milano che hanno voluto dare il loro tocco di originalità a questi golosi piatti da assaggio. D’altronde rubitt, tradotto, significa “piccoli gioielli”, preziosi come lo erano le preparazioni degli chef. Assieme a loro, "l'oriundo" Stefano Callegari, di Sforno a Roma (ma anche 00100 e Tonda), che ha presentato il trapizzino (gioco di parole - e non solo - tra pizza e tramezzino) con pollo alla cacciatora e coda alla vaccinara.

Wicky Priyan, sushi-rubitt dei cinque continenti a Wicuisine

Wicky Priyan, sushi-rubitt dei cinque continenti a Wicuisine

Non solo rubitt, comunque, perché non è mancato lo spazio per i dolci di Enrico Cerea (Da Vittorio, Brusaporto) che ha ripetuto lo splendido successo del sabato. Sapori antichi, poi, con il risotto di Massimo Spigaroli per poi ripassare all’innovazione con il panino alla liquirizia, foie gras, patatine fritte e ketchup di manzo e maionese al passito di Cristina Bowerman (Glass Hostaria, Roma). Conclusione serale con l’estro indiscusso di Davide Scabin (Combal Zero) e le sue Combal Space Lasagne.

Come volevano gli ideatori Helmut Köcher e Paolo Marchi, nella “Milano da Bere” la cucina d'autore ha quindi sposato con naturalezza e piacevolezza i vini d'autore, presenti negli stand. Passando anche dalla storia, come dimostrato dalla produzione della Georgia, culla dei vini, visto che alcuni ritrovamenti hanno portato a datare a 7mila anni fa la produzione enologica. Le anfore del monastero della Winery Khareba celano un tesoro vinicolo realizzato con soli vitigni autoctoni: vini sicuramente diversi dagli standard gustativi italiani e per questo da provare. Uscire dagli schemi significa anche eliminare preconcetti: così la Vernaccia Nera a Serrapetrona non è più solo una uva per vini dolci frizzanti, ma è base per ottimi vini secchi da abbinare a succulenti piatti di carne. La cantina è Tenuta Colli di Serrapetrona.

In attesa dei piatti

In attesa dei piatti

Non solo champagne: bollicine d'autore con Ca' del Bosco e altri 3 ottimi produttori di Franciacorta, come Le Marchesine, Monte Rossa e Lo Sparviere. Ma anche i prosecchi di Adami, Bisol e la piccola realtà di Roccat, solo per fare alcuni esempi. Ma anche per bianchi e rossi, così come per i vini dolci, bisogna solo guardarsi attorno. D'altronde, è impossibile "cadere male" assaggiando i 300 vini delle 75 cantine selezionate. C'è solo l'imbarazzo della scelta. Provare per credere, anche nella giornata conclusiva di lunedì.


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Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola

a cura di

Raffaele Foglia

giornalista de La Provincia di Como, sommelier e appassionato di birra artigianale. Crede che ogni bicchiere di vino possa contenere una storia da raccontare. Fa parte della redazione vino di Identità Golose

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