Piaccia o non piaccia proprio a tutti perché c’è sempre qualcuno che trova l’uva acerba, la cerimonia dei “The World’s 50 Best restaurant 2012”, main sponsor S.Pellegrino & Acqua Panna, è un formidabile moltiplicatore di popolarità e di attenzione attorno all’alta cucina al punto che in vista di domani, lunedì 30 aprile, si sprecano gli eventi satellite.
Con la classifica che verrà annunciata al tramonto, quando in Italia sarà piena ora di cena, dalle 21 in poi, quello che avverrà alla Guildhall della capitale britannica sarà trasmesso in diretta su internet grazie alla streaming tv, servizio per il quale bosgna registrarsi nel sito dei “fiftì best” e il link alla fanpage di Fine Dining Lovers.
Sarà il momento più importante di una collana di appuntamenti che rendono più forte il "gioco" presso chef, ristoratori e media visto che è tutto un cercarsi tra addetti ai lavori. Ecco ad esempio il portoghese Nuno Mendes farsi in mille per accontentare un gran bel numero di persone. Nel suo ristorante, il Viajante all’interno del Town hall Hotel, lo stesso di Identità London 2011, ieri sera cena a quattro mani tra lui e lo spagnolo Quique Dacosta che lo scorso anno si fermò con il suo locale, El poblet, alla soglia del 50° posto. Sempre lì, oggi pranzo per l’accademia che riunisce i responsabili delle varie giurie, per l’Italia la giornalista Eleonora Cozzella, poi la festa pomeridiana per l’uscita della nuova versione della rivista Apicius, quindi la cena firmata da Mendes e da Massimo Bottura. Sempre ieri cena a quattro mani per Alex Atala con Claude Bosi nel ristorante di quest’ultimo, l’Hibiscus.

Joan Roca, il fratello maggiore dei tre fratelli Roca, titolari a Girona del Celler de Can Roca, ristorante secondo classificato lo scorso anno ai 50 Best
Domani mattina invece, conferenza stampa con prima colazione alle 8.30 di
Ferran Adrià e
Joan Roca ovvero sia il catalano che da solo ha vinto metà delle edizioni del
50 Best e quello che lo scorso anno si piazzò con il
Celler de Can Roca (sono votati i ristoranti, non i cuochi) al secondo posto, tra il
Noma di
Redzepi e il
Mugaritz di
Andoni, basco e questo spiega perché
Adrià, in un certo senso, tiri la volata ai fratelli
Roca.
Ferran comunicherà anche più dettagli sull'apertura nel 2013 del suo locale londinese, concepito col fratello
Albert sul modello del
41 Grados di Barcellona: tapas e cocktail alla maniera del
Bulli.
Non basta: domani pranzo scandinavo nel locale dello svedese Mikael Jönsson, l’Hedone, che aprirà a un poker di suoi connazionali quali Magnus Nilsson, Frantzén Lindeberg, Mathias Dahlgren e Magnus Ek (ex Oaxen). Non vedo l’ora di raccogliere la storia di Mikael perché quasi unica. Già giornalista in un quotidiano e blogger di razza, la scorsa estate, a fuori di cercare la qualità a tavola, ha deciso di aprire un posticino tutto suo a Chiswick, zona ovest di Londra. E, si badi bene, cucina per davvero, non si limita a servire piatti di salumi, insalate e mescere vino o birre. AA Gill ne è entusiasta, voto 5 su 5.
Chi riuscirà ancora a reggersi in piedi, la sera sarà alla festa dei 50 Best aperta a tutti i cento ristoratori votati, anche se si presentato ben pochi tra chi si piazza tra il 51° e il 100° gradino, in pratica i giovani in ascesa. In generale sempre scarsa la presenza francese, che si riduce in pratica al solo Inaki Aizpitarte. Purtroppo l’Italia uscirà ridimensionata: escono dai top Carlo Cracco, Davide Scabin e la famiglia Santini. Sono confermati Massimo Bottura, i fratelli Alajmo e Paolo Lopriore. Occupavano rispettivamente il 4°, il 28° e il 39° posto, spero tanto che nessuno di loro scivoli all’ingiù.
Al di là di come uno giudica questo o quell’insegna, è quasi scontato che se gli organizzatori ridisegnano, tra un’edizione e l’altra, la mappa delle zone in cui è suddiviso il mondo per dare più peso alle Americhe, con il Brasile staccato dal Sud America e gli Stati Uniti che ora pesano per tre e non più come un tutt’uno, nazioni “piccole e leggere” come l’Italia si ritrovano forzatamente a dieta. E nel futuro ci sarà sempre più spazio anche per l’Asia. Aspettiamoci delle belle e anche delle brutte.
Di certo tra tutti tornerà presto a Londra è
René Redzepi. Il
Claridge’s di Mayfair lo ha convinto a chiudere il
Noma per dieci giorni per trasportarne la cucina in piene Olimpiadi, dal 28 luglio al 6 agosto. Non è il primo pop-up restaurant in riva al Tamigi,
Thomas Keller cucinò per due settimane da Harrods l’ottobre scorso, lo stesso che domani riceverà il premio alla carriera, due volte vincitore dei
50 Best, però è la prima che vedrà il danese cucinare all’estero, pranzo e cena. Costo di un coperto 195 sterline, cinque le portate. Tutto questo merito della bravura di
René, ovvio, ma anche delle due affermazioni a livello di
50 Best, 2010 e 2011, visto che la
Michelin pure quest’anno non lo ha promosso a tre stelle come è invece successo, ad esempio, a
Massimo Bottura. L’emiliano sarà protagonista anche dopo la premiazione. Per la cena di gala preparerà infatti 500 granite siciliane in chiave salata partendo dall’espresso
Lavazza versione
Tierra. Nella tazzina un benvenuto chiamato “
Come to Italy with me – Vieni in Italia con me”:
¡Tierra!, bergamotto candito, capperi, origano, granita di mandorle, sale marino, scorze di limone e polvere di caffè, il tutto servito nella tazzina
Puraforma Lavazza.