03-10-2018
Carlo Cracco, classe 1965, dal 21 febbraio scorso al timone di Cracco in Galleria, Milano (foto Brambilla/Serrani)
«Now Milano is full of energy», Paolo Marchi introduce l’ultima delle 5 lezioni di New York, prima di trasferire la truppa di Identità Golose a Los Angeles. Sugli scudi, sale il cuoco più celebre in città. «Carlo Cracco, oltre a essere una persona speciale, esprime benissimo questo momento magico perché guarda sempre avanti». Il vicentino lo fa dal 21 febbraio scorso dalla Galleria, un mega-progetto che illustra con dovizia di particolari, piano per piano (sono 5, per 1.200 metri quadrati), al pubblico americano della Scuola di Eataly. «È vero che Milano è percorsa da grande energia», ha premesso in un inglese corretto, «io sono felice di aver aperto nel posto più bello della città, con mia moglie e un team di 80 persone. Di cucinare pasta, pizza, risotti e pasticceria in un luogo aperto dalle 8 alle 23. Un luogo sostenibile e coerente con tutto quello che c’è intorno. Un posto di lavoro in cui vivere e creare in libertà». Creare per esempio due magnifici spaghetti, inforcati per una cinquantina di ospiti all’ombra del Flatiron con l’aiuto di Luca Pedata, chef di Carlo e Camilla in Segheria, la seconda insegna di Cracco a Milano (e ce n’è anche una terza: Garage Italia), un degno seguito al privilegiato rapporto pluridecennale che il cuoco instaura con la pasta secca.
Spaghettone di cavolo rosso, grue di cacao e uova di salmone
Spaghettino provola, limone e capperi
Riccardo Felicetti, Carlo Cracco e Luca Pedata
Vince Gerasole, giornalista di Chicago, moderatore di tutte le lezioni di New York
Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola
di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt