09-05-2017
Barack Obama, 55 anni, sul palco di Seeds and Chips, summit sul cibo innovaitvo globale in corso alla Fiera di Rho-Milano fino all'11 maggio. Il 44mo presidente degli Stati Uniti ha tenuto una lunga conversazione con il suo chef/giardiniere Sam Kass sul futuro dell'industria del cibo
«La storia non si muove mai in linea retta, prima o poi finisce col tendere verso la giustizia». È la frase a effetto con cui Barack Obama ha chiuso poco fa l’attesissima orazione al summit Seeds and Chips a Milano. E' stato un fitto monologo/dialogo che, partendo dalla madre di tutti i temi obamiani, il climate change, ha approfondito e sfiorato diversi sottotemi, in primis il food, cioè l’impatto che l’industria alimentare ha sui destini del pianeta e i nostri stili di vita. Tutto era cominciato - con un ritardo di mezzora sullo schedule iniziale - con una serie di ringraziamenti: «Lasciatemi dire grazie al sindaco di Milano Sala, a Marco Gualtieri e tutto il suo team di Seeds and Chips, a Matteo Renzi e Letizia Moratti per gli sforzi compiuti con Expo 2015. Grazie a chi ha lavorato bene al padiglione degli Stati Uniti. Grazie a Rula Jebreal (la giornalista italo-isrealiana che aveva introdotto appena prima l’ex presidente come “l’impersonificazione della speranza”, ndr)». Barack ha sottolineato di non essere il primo Obama a fare rotta su Milano: «Prima di me c’è stata Michelle (proprio in chiusura di Expo, ndr). Lei è la star, quella che conta di più. Vi manda i suoi saluti. Io sono felicissimo di essere qui perché l’Italia mi ricorda uno dei periodi più romantici della mia vita. Tengo poi a dire che gli Stati Uniti non sarebbero quello che sono senza l’apporto degli italiani. Fede e lavoro duro. Hanno fatto l’America. Grazie all’Italia per l’ospitalità incredibile di cui avete dato prova nei decenni. Di sicuro torneremo tantissime volte in futuro». Captatio benevolentiae, applausoni in platea, ghiaccio rotto.
La dissertazione si srotola con l’aiuto del suo chef «e grandissimo amico» Sam Kass, moderatore nel dialogo (a tratti troppo complice e forse poco incisivo nel solleticare le issues obamiane). Nelle parole del 44mo presidente Usa, Kass «E’ l’uomo che ha dato una forma alla politica alimentare degli Usa, modificato il volto dell’America e la salute di milioni di bambini che hanno cambiato la loro dieta grazie a lui».
LARGO AI GIOVANI. Il congresso è stato aperto da Morgane Kendregan, teenovator 18enne
A partire dal nostro rapporto col cibo, completamente da rivedere. E questa forse è la denuncia più rilevante dello speech: «Il sistema alimentare è uno dei più inefficienti: stiamo esaurendo le falde acquifere senza pensarci. Stiamo impoverendo la fertilità dei terreni, la fonte principale della nostra vita. E negli Stati Uniti un terzo dei bambini soffre di forme più o meno serie di diabete. Si registrano tanti casi di malnutrizione. Tutto questo dice di una grande inefficienza del sistema che controlla quello che mangiamo».
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a cura di
classe 1973, laurea in Filosofia, coordina la Guida ai Ristoranti di Identità Golose e tiene lezioni di storia della gastronomia presso istituti e università. instagram @gabrielezanatt