13-03-2017

Romeo e Giulietta, love story a tavola

Bowerman e Spada hanno aperto a Roma una incredibile realtà che tra pizze, cocktail e gelati va oltre il vecchio Romeo

Se internet non esistesse andrebbe inventato. Ora che le guide cartacee sono vendute poco e lette ancora meno, ci si aggiorna velocemente. Prendete a Roma il Romeo Chef & Baker di Cristina Bowerman e Fabio Spada. Fino a pochi mesi fa se ne stava in via Silla 26 al quartiere Prati, questa sera invece, la sera di lunedì 13 marzo, aprirà i battenti al pubblico dall’altra parte del Tevere sotto all’Aventino, in piazza dell’Emporio 28. Per fortuna dei titolari e del pubblico non cambia il numero di telefono, sempre il +39.06.32110120. Mentre chi tra pochi giorni si recherà comunque nella vecchia sede, invece di trovare la porta sprangata si imbatterà nell’Osteria del Borgo, che è figlia della Birra del Borgo, con tanto di collaborazione con Gabriele Bonci, panificatore e pizzaiolo, telefono +39.06.95222314.

Ma se anche non cambia l’anima della nuova impresa dei patron di Glass Hostaria a Trastevere, dimensioni, offerta e ambizioni sono incredibilmente superiori e tutto sviluppato come in una serie di grotte. E il filo che unisce passato e presente tocca sempre il mondo delle due e delle quattro ruote. Glass

Cristina Bowerman nello scatto di Andrea Federici

Cristina Bowerman nello scatto di Andrea Federici

ha preso il posto di un meccanico per motorini mentre il vecchio Romeo era una officina per vetture Alfa Romeo. Adesso invece succede a un concessionario BMW chiuso da alcuni anni. Per affittare i circa 2000 metri quadri che gli antichi romani usavano come deposito del sale, Spada ha dovuto bussare ai Benedettini, per la precisione a quello che fino all’autunno scorso era l’abate primate, il tedesco Notker Wolf.

Come chiunque altro, saputo chi fossero i proprietari anche lui pensò che era tempo perso chiedere di aprire un multi-ristorante alla chiesa. Che ha da spartire con la buona tavola? Errore. Si era scordato l’amore per i prodotti della terra tipica dei benedettini e non conosceva padre Wolf. Il bavarese non solo ama sedersi nei grandi locali, ovviamente il suo chef del cuore è un bavarese trapiantato anche lui a Roma, Heinz Beck, ma in più suona la chitarra elettrica come un rocker tanto da salire sul palco nel 2008, a 68 anni, con i Deep Purple per una Smoke on the water che si trova in un attimo in Youtube. Gagliardo, davvero.

La sala che in pratica svolge le stesse funzioni del tavolo dello chef, solo per più persone

La sala che in pratica svolge le stesse funzioni del tavolo dello chef, solo per più persone

Ora a tavola, quale però? Romeo è un ristorante casual con gastronomia annessa. Poi c’è Giulietta, divisa dal Romeo (è destino delle Giuliette non uscirsi mai al loro Romeo) da una paratia mobile, una pizzeria più unica che rara perché i due forni servono due diversi concetti di pizza, ognuno sviluppato da una figura ben precisa. I fratelli Salvo, Salvatore e Francesco, curano l’anima napoletana; Marco Lungo, sul pezzo da appena 8 anni, quella romana. I primi hanno la pizza scritta nel loro dna, cornicione alto e soffice, ottime materie prime, cotture sotto al minuto. La sfida di Lungo è sull’impasto, si concentra sulla biga e da romano propone una pizza bassa e croccante, praticamente priva di cornicione, perfetta per essere mangiata con le mani. Due solo pizze in comune, per chi ama i confronti, Margherita e Marinara che però i romani chiamato Napoletana. Poi ognuno per la sua strada.

RomeoGiulietta... ma anche Frigo, il gelato portato in una gelateria e non più solo food truck o banco al Testaccio. La Bowerman ha pensato anche di chiamarla Duchessa, come la gatta degli Aristogatti della quale si innamora Romeo, ma Frigo è un marchio già avviato, meglio evitare confusione.

Il bar all'ingresso di Romeo con le luci che ricordano quelle del vecchio Romeo a Prati

Il bar all'ingresso di Romeo con le luci che ricordano quelle del vecchio Romeo a Prati

Pensiero finale: va dato tempo per il rodaggio, c’è molto più di quanto scritto, ad esempio i cocktail piuttosto che un menù degustazione Tutto con le mani o la suddivisione delle proposte che supera il classico antipasti, primi e secondi così, ad esempio, la Carbonara è sotto la voce carne. Di certo, zero folklore turistico tipico della capitale. Per me insopportabile.


Primo piano

Gli appuntamenti da non perdere e tutto ciò che è attuale nel pianeta gola

a cura di

Paolo Marchi

nato a Milano nel marzo 1955, al Giornale per 31 anni dividendosi tra sport e gastronomia, è ideatore e curatore dal 2004 di Identità Golose.
blog www.paolomarchi.it
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