Enrico Panero
Baccalà in carpione con cipollotto, mela annurca e melassa di fichidi Gennaro Esposito
IG2023: signore e signori, la rivoluzione è servita In giro tra gli stand: tra assaggi e cooking show, le delizie gastronomiche nell'area espositiva del MiCo
Davide Scabin, sempre avanti (anche sulla pasta). Qui sul palco di Identità di Pasta, appunto, con Eleonora Cozzella (foto Brambilla-Serrani)
Dice: ecco Davide Scabin, che ora ci vuole scandalizzare a tutti i costi. Ma stavolta non ci caschiamo. E invece ci caschiamo anche quest’anno. Perché lo chef di Combal.zero, la cui lezione nella sezione Identità di Pasta registra un sold out da rockband, anche quest’anno guarda al futuro e ci dona la sua vision. Senza germogli («Ormai mi sono degermoglizzato»). Senza fiori («Li uso solo per un dolce, ma perché ho bisogno di tannino. Sono l’unico che li utilizza per il sapore e non per l’estetica»). E con un unico piatto per tutte le tredici portate del menu.
Riccardo Felicetti soddisfatto in platea
Romano ma ora a Milano, sommelier, è inviato del quotidiano Il Giornale. Racconta da anni i sapori che incontra
Riccardo Felicetti, classe 1965, è il ceo del Pastificio Felicetti di Predazzo (Trento). Sostiene Identità di Pasta dalla prima edizione di Identità Milano, anno 2009. Prossimo appuntamento, il quattordicesimo, domenica 29 gennaio 2023 al MiCo di Milano (foto Dalpozzolo)
Davide Scabin davanti all'ingresso del Grand Hotel Sitea a Torinoi, del quale è divenuto lo chef
Ha chiuso a tempo indeterminato - certifica la Michelin, che gli ha tolto l'ultima stella - il Combal.zero al Castello di Rivoli, luogo mitico per ogni buongustaio, dove il genio di Davide Scabin ha cambiato la cucina italiana per un ventennio abbondante. Aveva aperto in quella sede nel 2002, ma già nel 1994 lo chef, insieme a Milena Pozzi, aveva creato il suo primo il ristorante, Al Combal, ad Almese, nella bassa valle di Susa
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