Il 29 luglio aveva postato nella sua pagina di facebook una foto che lo ritraeva con Marta Marzotto, salita in cielo a 85 anni di un vita vissuta splendidamente: «Ciao Marta, è stato un piacere conoscerti». E tre giorni dopo, lunedì 1 agosto, 24 ore prima del suo compleanno, Davide Oltolini, che di anni che avevano molti di meno, 48, l’ha raggiunta tra lo stupore di tutti, anche di chi non lo conosceva di persona perché quando sei un volto della tivù sei ”amico” di tutti.
C’è una frase splendida di Marcello Marchesi che calza perfettamente nel caso di Davide: «L’importante è che la morte ci trovi vivi». E lui vivo lo era, eccome. Gli è stato ieri fatale un infarto mentre giocava a tennis nel Pavese, a Brallo di Pregola nell’Alto Oltrepò. Trasportato in elicottero al San Matteo di Pavia, all’una è stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Alle 20 il decesso.
Sommelier, degustatore, giornalista, presentatore, aveva avuto in dono un palato eccezionale unito a una memoria nella quale archiviava ogni dato utile, capace anche di ritrovarlo quando era il momento di usarlo. Che non è da tutti.
Non c’era campo nel quale
Oltolini, più bretelle di ogni colore che cinture, non si sentisse a suo agio, pronto a misurarsi con uno champagne piuttosto che un formaggio o piatti complessi fino agli insetti. Non credo fosse un goloso, non lo ha mai fatto capire. Il suo approccio al cibo era altamente professionale, non era condizionato dai gusti personali, se ne spogliava e, come uno scienziato in un laboratorio, procedeva all’assaggio e all’analisi.
Di certo la morte lo ha stroncato che aveva ancora tanto da gustare. Ma a 48 anni è davvero una consolazione che non consola. I funerali giovedì 4 agosto. La famiglia ha chiesto di evitare i fiori e di fare piuttosto offerte alla Lega del Filo d’Oro, IBAN IT05K0200837498000001014852, e all’Agal di Pavia, IBAN IT11C0335901600100000004283.