24-02-2016

L'eleganza degli chef

La regina delle divise da cucina: Bragard anche quest'anno sarà partner di Identità Golose Milano

Il primo cliente di Henri Bragard fu un pittore, che aveva il proprio studio a fianco del piccolo negozio di alimentari di famiglia. E proprio nel retrobottega di quel negozio il ventiseienne Henri confezionò per questo signore il suo primo abito da lavoro. Era il 1933. Da allora di strada il marchio Bragard ne ha fatta davvero tanta, fino ad affermarsi come il più importante brand per le giacche da cuoco e gli indumenti da cucina.

Un marchio che continueremo a vedere associato a quello di Identità Golose anche quest'anno: proseguirà infatti questa bella collaborazione anche con la dodicesima edizione del Congresso di Identità Golose Milano, confermando una reciproca scelta di eccellenza.

E' Claude Rameaux, Managing Director per l'Italia di Bragard, a raccontarci presente, passato e futuro di questa grande azienda: «Parlando della storia di Bragard certamente è molto importante ricordare un incontro: quello che avvenne negli anni '70 tra Gilles Bragard (figlio di Henri, ndr) e Paul Bocuse. Dall'incontro con quello che allora era un punto di riferimento assoluto per l'alta gastronomia internazionale nacque la Grand Chef. Era il 1976 e 40 anni dopo questa giacca da cuoco continua a rappresentare il top della nostra gamma e un simbolo assoluto dell'eccellenza in cucina. Possiamo dire che Bocuse fu il nostro primo testimonial e con un primo passo di questo livello non potevamo che inaugurare una storia di grande successo».

Carlo Cracco sul palco di Identità Golose Milano 2015 con la giacca speciale che ogni anno viene creata da Bragard per il nostro Congresso

Carlo Cracco sul palco di Identità Golose Milano 2015 con la giacca speciale che ogni anno viene creata da Bragard per il nostro Congresso

Come è avvenuto invece il vostro arrivo in Italia?
Quando l'azienda ha iniziato a crescere in modo importante sono state aperte filiali in tutta Europa. Le prime sono state in Germania e in Svizzera, da quella Svizzera è nata poi la filiale italiana: non è infatti un caso se fu individuata come sede Como, molto vicino al confine svizzero. Poi negli anni la nostra presenza si è sviluppata, ora abbiamo agenti che lavorano in tutto il territorio italiano e soprattutto abbiamo deciso di aprire il nostro primo negozio, a Milano. L'abbiamo inaugurato circa due mesi fa, in via Fabio Filzi, 5.

Da dove viene la scelta di aprire un negozio con il vostro marchio?
Era un'esigenza di mercato importante: in Italia il 60% degli acquisti avviene ancora attraverso i negozi fisici. Per noi è un discorso nuovo, in Francia però abbiamo tre negozi che ci danno fatturati importanti, due a Parigi e uno a Lione: sulla base di questa esperienza francese e considerando la grande crescita della ristorazione di alto livello a Milano, abbiamo deciso di cimentarci in questa bella avventura.

Un'immagine del primo negozio italiano Bragard, a Milano in via Fabio Filzi, 5

Un'immagine del primo negozio italiano Bragard, a Milano in via Fabio Filzi, 5

Che stile avete voluto dare al vostro negozio milanese?
Il nostro obiettivo è stato quello di creare uno shop di prêt-à-porter per gli chef, con una grande ricerca estetica anche nella disposizione degli articoli: il nostro è un negozio di moda, lo si capisce anche dalla cura che abbiamo avuto nella creazione del logo che si trova sulla nostra insegna.

In fondo oggi ha senso parlare di un'attenzione fashion per i grandi cuochi...
Assolutamente sì e possiamo dire che Bragard abbia aperto questa strada con i propri prodotti. Questo ovviamente va di pari passo con la crescente cura che gli chef hanno per la propria immagine e che a sua volta è una conseguenza della grande presenza mediatica di cui godono da qualche anno a questa parte. Ma Bragard da sempre ha lavorato per dare un'immagine di eccellenza ai grandi professionista della cucina.


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