23-03-2019
Moreno Cedroni scherza sul palco di Identità di Gelato (tutte le foto sono di Brambilla-Serrani)
«Ogni tanto mi stupisco anche io del gusto finale piatti che preparo».
E se Moreno Cedroni stesso si sorprende delle sue creazioni, come possiamo non farlo noi? Sul palco di Identità di Gelato lo chef de La Madonnina del Pescatore ha dato l’ennesima conferma del suo modo di essere, prima ancora di quello di cucinare: istrionico, divertente e soprattutto curioso, affamato. Di scoperta, di conoscenza. Uno chef in continuo rinnovamento, a cui non sono bastate le due stelle della Madonnina: negli anni ha sempre scombinato le carte, rilanciando una mano dietro l’altra, senza mai accontentarsi degli allori, su cui molti colleghi si riposerebbero.
Uno dei segreti di Cedroni, da sempre, è quello di non prendersi sul serio. O meglio, di farlo il meno possibile. Senza paura di contaminare il basso con l’alto, sovvertire le aspettative e, quando necessario, ripartire dal basso, rimettendosi in gioco. «Se un cuoco non sa fare i classici è meglio che cambi mestiere: il pollo arrosto, il minestrone. E il gelato. Lo servivo già nel 1984 alla Madonnina. Prepararlo mi ha spinto ancora di più ad avvicinarmi al lavoro dei miei colleghi gelatieri».
Cedroni con la presentatrice di Identità di Gelato, Annalisa Zordan
Quando il suo intervento a Identità Milano è finito, Cedroni si è rivolto al pubblico. «Come sono gli assaggi? Vi mettono in moto nuove idee?» ha chiesto. Partire dal palato, arrivare al cervello. E accendervi nuove lampadine.
a cura di
bolognese per nascita e per scelta, scrive di cucina e di tutto quello che le ruota intorno per Munchies Italia, il sito di Vice dedicato al cibo, con escursioni cartacee su Gazza Golosa e Dispensa. Tra le sue passioni si annoverano il Cynar, i biscotti e i boschi, non necessariamente in quest'ordine