11-03-2019
Richard Hart, londinese, 41 anni. Nel settembre 2018 ha aperto Hart Bageri a Copenhagen, socio Rene Redzepi del Noma, riscuotendo successo immediato. Ci racconterà la sua storia a Identità Milano, sabato 23 marzo, ore 17.30
Sabato 23 marzo, ore 17.30, chiuderemo in bellezza la mezza giornata di Identità Naturali, in Sala Blu 1. Sul tavolo atterreranno il pane e i prodotti da forno di Richard Hart, il panificatore inglese globetrotter che sta facendo impazzire Copenhagen. Di seguito, il suo affresco, dipinto bene da Giorgia Cannarella.
Richard Hart nasce nel 1977 a Londra. Il suo primo imprinting gastronomico non viene certo dalla famiglia. «Mia mamma era una cuoca terribile», ride. A 17 anni inizia a fare il cuoco in maniera professionale, però ci vuole qualche anno perché cominci a distinguere «il cibo e basta dal cibo buono. Nutrire le persone mi è sempre piaciuto, ma l’amore vero e proprio per gli alimenti è arrivato più tardi». Si trasferisce in California trova lavoro nelle cucine dell’Ubuntu di Jeremy Fox.
Un giorno del 2005, mentre sta passeggiando, nota una piccola bakery. Ci entra e gli si apre un mondo diverso dai supermarket of bread a cui era abituato. «C’erano due forni a legna, la sera si spazzava via la cenere, le pagnotte venivano spostate su pale di legno - racconta - La proprietaria era una signora di 75 anni. Dava il pane a molti ristoranti, tra cui The French Laundry prima che si dotasse di un suo laboratorio. Mi sono fatto assumre lì». Il suo motto diventa Bringing back real bread, riportare in auge il vero pane.
Richard Hart (in alto a sinistra) con la squadra dell'Hart Bageri (foto Instagram)
"Mi perdonino gli amici italiani", ha scritto Rene Redzepi su Instagram il 10 dicembre scorso, "ma il miglior panettone che abbia mai assaggiato lo fanno qui, a Copenhagen, dei ragazzi britannici e americani alla @hartbageri. Semplicemente, il massimo dello standard"
Nel 2018 i due inaugurano insieme Hart Bageri, nel quartiere di Frederiksberg. Hart sforna ogni giorno classici della viennoiserie nordica e non, come gli hveder danesi o gli hot cross inglesi, torte, biscotti, panini. Ma alla fine it’s all about bread, il pane è al centro di tutto. «Per me il pane non è solo un prodotto. È una filosofia di vita. L’obiettivo è sempre il perfect loaf… Che sforno al massimo 3 volte all’anno».
Il gettonatissmo Sourdough city loaf di Hart Bageri (foto Instagram)
a cura di
bolognese per nascita e per scelta, scrive di cucina e di tutto quello che le ruota intorno per Munchies Italia, il sito di Vice dedicato al cibo, con escursioni cartacee su Gazza Golosa e Dispensa. Tra le sue passioni si annoverano il Cynar, i biscotti e i boschi, non necessariamente in quest'ordine