17-10-2016
L'alta cucina abraccia il mondo della pizza anche in uno degli indirizzi di punta dell'hotellerie toscana, il Borgo San Pietro di Chiusdino (Siena), che fa parte dei Relais & Châteaux e dove la tavola appannaggio del talentuoso Andrea Mattei. Vi raccontiamo come. Il pezzo è uscito in anteprima per Identità di Pizza, la newsletter che Identità Golose dedica al mondo dei lievitati. Per riceverla regolarmente (e gratuitamente) basta iscriversi qui
Quelli della panificazione intelligente e della pizza sono mondi che dialogano sempre più spesso con l’alta cucina. Un’ennesima prova l’abbiamo avuta ai tavoli di un prestigioso Relais & Chateaux italiano, il Borgo Santo Pietro, chef Andrea Mattei. Sontuosa la cornice, encomiabile il lavoro che Mattei sta portando avanti con Davide Rizzi, giovane modenese classe 1976 ed esperto di agricoltura biodinamica. I due sovrintendono al grande orto da 200 specie di verdure (20 solo di pomodori!), 40 di fiori e 50 di erbe aromatiche che, insieme a un gigantesco parco-giardino, circonda la proprietà: in tutto 24 ettari comprensivi di vigneto. La sistemazione della parte dedicata al food, che sarà operativa alla riapertura primaverile, doterà il ristorante gastronomico di un forno a legna a vista, ma ce n’è uno già oggi e cuoce tutti i lievitati maison, a iniziare dalle pizze servite nella seconda insegna mangereccia della struttura, il Treehouse, sorta di trattoria toscana d’alto livello.
Andrea Mattei con Davide Rizzi
Il topping varia spesso, così da prevedere oltre alle classiche varianti altre basate su ingredienti di stagione, meglio se provenienti dall’orto così come da lì arriva la passata, che utilizza solo pomodori home made. Noi abbiamo assaggiato una gustosissima pizza coi primi funghi porcini di stagione.
Andrea Mattei e Diego Poli con Andrea Salvatori e Daniele Arcangeli, responsabili di sala e cantina del Meo Modo, ristorante gastronomico di Borgo San Pietro
Ma al Borgo Santo Pietro c’è attenzione per tutto il mondo dei lievitati. Appena seduti al ristorante gastronomico, viene servita una focaccina calda fatta al momento. E poi un pane a lievitazione naturale «frutto di prove su prove fatte da Diego Poli», e poi «quando stendiamo l’impasto aggiungiamo un poco di semola, di farina di grano e farina di ceci», spiega Mattei.
Autoprodotti anche grissini e crackers, questi ultimi con una particolare tecnica «che mi ha insegnato l’amico pizzaiolo Massimo Giovannini, dell’Apogeo di pietrasanta». In sostanza gli scarti del lievito madre accumulati con la pulitura vengono recuperati, frullati con acqua, poi stesi e messi in forno, in modo da ottenere crackers deliziosi, serviti con una crema di latte affumicato di pecora, quelle del Borgo San Pietro, ovviamente. Snack da re(lais), proprio.
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classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it e curatore della Guida di Identità Golose alle Pizzerie e Cocktail Bar d'autore. Instagram: carlopassera
Ariel Hagen al centro, al pass di Identità Golose Milano, con l'executive chef dell'Hub Edoardo Traverso e la sua brigata
Al centro Andrea Mattei, chef del ristorante Bistrot a Forte dei Marmi (Lucca), una stella Michelin: ha sorpreso il pubblico di Identità Golose Milano con un menu che bilancia sapori di mare e terra, apparentemente semplici, ma che agiscono con efficacia sulla memoria del commensale. Nella foto, a sinistra un collaboratore della cucina del Bistrot e il sorriso di Edoardo Traverso, chef dell'Hub
Foto di Marialuisa Iannuzzi