20-10-2024

Viaggio nel futuro a Dubai, tra urban resort da record e avveniristiche oasi nel deserto

L’ospitalità è uno dei principali asset di crescita secondo l’ambiziosa vision sullo sviluppo dell’emirato. Porterà Dubai a essere una delle prime tre città al mondo dove investire, lavorare e vivere

Lo spettacolare skyline di Dubai

Lo spettacolare skyline di Dubai

“Il futuro appartiene a coloro che possono immaginarlo, progettarlo e realizzarlo. Non è qualcosa che si aspetta, ma che si crea”. È uno dei messaggi di ispirazione, speranza e motivazione che decorano la facciata del Museo del Futuro (MOTF) di Dubai. Un “museo vivente in costante metamorfosi”, tra i progetti più complessi mai realizzati, edificio futuristico che rappresenta la tensione verso il futuro dell’emirato, in perenne crescita.

Con 5,18 milioni di visitatori internazionali raggiunti nel primo trimestre del 2024, Dubai mantiene lo slancio di crescita del turismo in linea con la Dubai Economic Agenda 2033, l’ambizioso programma in vista dei 200 anni della nascita della città. “Il 2033 coinciderà con il bicentenario della fondazione di Dubai: l’anno in cui sarà il più importante centro per gli affari a livello globale”, aveva dichiarato lo scorso gennaio Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vice Presidente e Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti e Sovrano di Dubai. “L’obiettivo è diventare una delle prime tre città al mondo dove investire, lavorare e vivere, consolidando ulteriormente la sua posizione di città leader per gli affari e il tempo libero”, aveva detto Sua Eccellenza Issam Kazim, CEO della Dubai Corporation for Tourism and Commerce Marketing.

L’ospitalità è uno degli asset dello sviluppo, come dimostrano le strutture alberghiere da record realizzate nell’ultimo anno. A cominciare da One&Only One Za’abeel, firmato Kerzner International, come SIRO, il primo hotel al mondo del brand per gli amanti dello sport e del wellbeing, collegati da The Link, vera e propria destinazione gastronomica con ben 14 outlet, culminante con l’infinity pool più estesa degli Emirati.
È sovrastata all’interno da The Infinite Constant Front, la famosa opera d’arte digitale realizzata dall’artista e compositore neozelandese Jesse Woolston, plasmata da una serie di simulazioni ipnotiche che riecheggiano, estraendo le tavolozze di colore dallo skyline di Dubai, cangiante nelle varie ore del giorno e delle stagioni.

Grande attesa c’è stata per l’opening del The Lana di Dorchester Collection, resort urbano firmato Foster+Partner diviso tra hotel e lussuose residenze, ai confini del Marasi Marina, tra il centro della città e il Dubai Design District.

L’inaugurazione più attesa è quella in programma a fine anno di Jumeirah Marsa Al Arab, il nuovo complesso del gruppo che prende forma accanto al Burj Al Arab Jumeirah, l’iconica vela simbolo della città, sul lungomare di Jumeirah.

Dal design ispirato a un super yacht all’avanguardia, ospiterà 386 camere e suite, 4 penthouse e 83 appartamenti di lusso affacciate sul Golfo Arabico, piscine, spa di 3.500 mq su tre piani, 10 ristoranti e bar. Includerà inoltre un nuovo porto turistico di lusso con passeggiata panoramica, oltre a un gruppo di nove ville sul mare.

È affaccia sul Golfo Arabico anche FIVE LUXE JBR, che ha portato sul lungomare l’inarrestabile ed elettrizzante energia del The Pacha Group di Ibiza, per un soggiorno all’insegna del lusso e dell’intrattenimento. In totale, conta 222 eleganti camere e suite, oltre a 222 sontuose residenze per feste “All-You-Can-Play”. Per i pasti c’è l’imbarazzo della scelta tra i ristoranti Ronin, con il Teppanyaki e Sushi Bar cucinati dal vivo; Cielo, aperto da colazione a cena; si respira un’atmosfera mediterranea al Playa Pacha; mentre Tête à Tête è un bistrot francese. È un santuario del benessere la ReFIVE Spa, con piscina interna, una sulla terrazza sul tetto, ampia palestra sempre aperta.

È in grande fermento Dubai Creek Harbour, un nuovo complesso commerciale con negozi, spazi culturali e zone residenziali, incluso l’hotel Address Grand Creek Harbour, a soli 10 minuti da Downtown Dubai, che una volta terminato, coprirà una superficie di 6 kmq, il doppio di quella di Downtown Dubai.

A febbraio, a 45 minuti dal centro città, ha riaperto dopo un completo restyling il Bab Al Shams Desert Resort, leggendaria struttura immersa tra le scintillanti dune dorate, il più longevo rifugio nel deserto degli Emirati Arabi Uniti, il cui nome in arabo significa “Porta del Sole”. Gli ambienti si ispirano alle tonalità del deserto integrandosi con l’ambiente circostante.

Con le sue 115 camere e suite divise in 16 edifici, il resort è un’oasi moderna, ripensata come un rifugio rilassante in stile moresco, che propone esperienze culinarie uniche. Come al ristorante Al Hadheerah, con tanto di souk, danzatori e musicisti che intrattengono gli ospiti durante la cena. Nel cuore del resort, è un plus la piscina a sfioro con cabanas private, mentre la moderna Desert Spa offre trattamenti ringiovanenti e terapie ispirate a diverse tradizioni del mondo e a tecniche contemporanee. Tra le attività, ci si può avventurare in bicicletta lungo gli 86 km di pista ciclabile di Al Qudra oppure fare la colazione all’alba sul deserto in mongolfiera. Per sognare ad occhi aperti.
 


Hôtellerie

Radiografia, notizie e curiosità sugli hotel e le locande più importanti in Italia e nel mondo.

Elisabetta Canoro

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Elisabetta Canoro

Giornalista specializzata in Hôtellerie e Travel, è consulente di Identità Golose, direttore editoriale di Hotel and Travel e condirettore di The CUBE Magazine, collabora con AD Architectural Digest Italia. Autrice di libri e guide editi da WhiteStar e Marco Polo

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