Un libro come XXL, 50 piatti che hanno allargato la mia vita si presta a essere cucinato in più maniere. C’è chi ha iniziato dal primo racconto, quello dedicato alla polenta, in autunno a Milano e chi invece, lunedì scorso, ha preferito puntare sul 50° e ultimo. Serata vegetariana infatti (con eccezione…) a Spoltore, a pochi passi da Pescara, perché la mia bio si conclude con un inno all’alta cucina vegana e crudista grazie alle Lasagne di zucchine e pomodori di Sarma Melngailis a New York e Daniela Cicioni in Italia.
Tutto merito di Sabina De Deo, titolare a Pescara dello Studio Summit, telefono +39.085.4511400, e di Mario Di Paolo, grafico e creativo che a Spoltore anima lo Spaziodipaolo, +39.085.4406106, scelto dalla De Deo per una presentazione di particolare simpatia. A iniziare dal titolo dato all’evento: Save Paolo, salviamo il sottoscritto dal suo peso e dalla sua gola che non conosce confini. Che è il messaggio racchiuso nella narrazione conclusiva, la cui attuazione vale una solitario sull’Everest senza ossigeno.
Così eccomi, al momento della presentazione vera e propria di
XXL, stretto nella morsa di due lei speciali,
Ambra Di Pentima e
Giulia Grilli, a dirigere il traffico l’attore
Walter Nanni. La
Di Pentima è una nutrizionista e doveva coprire il ruolo di inquisitore per la parte cibo, mentre la
Grilli, come giornalista, è andata a pungermi sul lato di critico e di curatore di Identità. Pensavo di ritrovarmi in maggiore difficoltà con la prima, invece mi ha incalzato con maggiore puntiglio la seconda. La
Di Pentima deve avermi considerato un caso disperato e ha preferito essere gentile, come i medici sanno fare con i pazienti scarsamente convinti.
E tra i consigli a una signora prossima ad aprire un ristorante all’interno del suo agriturismo in Abruzzo (“Legga Restaurant Man di Joe Bastianich, le farà bene”) e il sempre piacevole firmare le copie vendute, si è alla lunga giunti al momento della pappa buona. Due cuoche in cattedra a iniziare da Cinzia Mancini, chef della Bottega Culinaria Biologica a San Vito Chetino in quel di Chieti, telefono +39.0872.61609, e con lei Emanuela Tommolini, chef dell’Osteria Esprì a a Colonnella in provincia di Teramo, +39.0861.700013, premiato come miglior cuoca italiana a Identità Milano 2014.
Una
Mancini molto emozionata ha proposto Il contenitore che diventa contenuto, un gioco con la melanzana; La mazzancolla infrattata, con la polpa del gambero condita e racchiusa in un cespuglietto di insalata, un’ idea brillante che anticipava L’Agnello, una sorta di carpaccio a cottura appena accennata e servito con delle pinzette in legno che ricordavano le bacchette giapponesi.
Due proposte salate e una dolce per la Tommolini che ha aperto le danze con un perfetto e sensuale Cipollotto caramellato, caprino, agrodolce di fragole e misticanza per poi ipnotizzare con una collina in fiore ovvero Cous cous di verdure, spezie, erbe, fiori; poesia da applausi anche al Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo tanto buono, equilibrato e fresco. Infine Limone, cedrina, fiori di sambuco per concludere con la bocca dolce. E nei bicchieri i vini dell’azienda Collefrisio, distesa sulle colline di Frisia in provincia di Chieti, una realtà guidata da Amedeo De Luca e Antonio Patricelli, vignaioli di terza generazione, telefono +39.085.9039074.
Morale: una bella serata taglia XXL, alla quale, tempo 24 ore, sarebbe seguita quella di Otranto in pieno Salento, costa Adriatica, spiaggio dei laghi di Alimini. Un altro evento, un'altra storia.