07-03-2020
Gyoza di gallina: il piatto dell'inverno di Michele Biassoni
Nel menu degustazione Faccio IYO, compaiono da qualche tempo dei gyoza ripieni di gallina: la vista e l'olfatto sono italiani, ma il gusto è giapponese. È un simbolo che unisce efficacemente l'Europa e il Sol Levante, riportando alla mente gli agnolotti in brodo della nostra tradizione e allo stesso tempo sapori spiccatamente nipponici. La pasta è il frutto di uno studio approfondito, mirato a unire l’elasticità orientale alla struttura italiana, per consentire la cottura tradizionale al vapore. Una sperimentazione che ha portato alla creazione di diverse tipologie di ravioli: dai classici gyoza ripieni di maiale e cavolo cappuccio, a quelli di pasta di spinaci farciti con manzo nobile giapponese, fino a quelli più recenti di gamberi con sedano in osmosi e aceto di riso maturato.
Gyoza di gallina
Ricetta per 4 persone
Il patron Claudio Liu con lo chef Michele Biassoni
Per la pasta
275 g di farina di manitoba 100 g di acqua profumata allo zafferano (2 g) 1 g di sale
Per il ripieno
Carne di una gallina (coscia e petto) maturata 2 settimane e successivamente marinata 24 ore in 25 g di salsa di soia koikuchi e 5 g di olio di sesamo bianco 25% di grasso di Wagyu (rispetto alla carne di gallina) 8% di cipollotto profumato al sake (rispetto alla carne di gallina) 3 g di erba cipollina 22 g di salsa di soia usukuchi
Per il dashi
500 ml di kombu dashi Ali, pelle, collo, carcassa di una gallina precedentemente sbollentata 12 g di verde del cipollotto Ottenuti 400 ml di kombu dashi aggiungere 15 ml di salsa di soia usukuchi
Per la crema di edamame
100 g di edamame puliti e sbucciati 10 g di olio profumato alla cipolla 25 g di ichiban dashi 1,5 g di sale
Per il daikon
100 g di daikon pulito e tagliato a brunoise 1 g di sale 10 g di buccia di yuzu
La bella sala di Iyo Taste Experience
Unire tutti gli ingredienti fino a ottenere un composto liscio e omogeneo e lasciare riposare sottovuoto almeno 24 ore.
Una volta sezionata la gallina, separare la pelle dalla carne e marinare la carne con la di salsa di soia koikuchi e l’olio di sesamo bianco per 24 ore sottovuoto. Dopo la marinatura, passarla nel tritacarne con la percentuale del grasso di Wagyu e successivamente condirla con l’erba cipollina, il cipollotto profumato al sake e la salsa di soia usukuchi.
Sbollentare la carcassa della gallina, il collo e la pelle in acqua bollente per 1 minuto e poi raffreddarli in acqua e ghiaccio. Portare a ebollizione il kombu dashi, immergere la carcassa di gallina e farla bollire lentamente per 10 minuti. A cottura ultimata, aggiungere il verde del cipollotto e lasciare raffreddare. Una volta fatto raffreddare, filtrarlo per tre volte con un setaccio fine. Una volta filtrato, condirlo con la salsa di soia usukuchi.
Frullare tutti gli ingredienti insieme.
Pulire il daikon, tagliarlo a brunoise e sottovuotarlo con il sale e la buccia di yuzu.
Per la preparazione del raviolo
Con l’aiuto di una sfogliatrice, tirare la pasta a uno spessore di 1,5 millimetri senza darle troppe pieghe. Una volta raggiunto lo spessore, tagliarla con l’utilizzo di un coppapasta rotondo e posizionare al centro il ripieno. Per la chiusura, unire le quattro estremità formando una piramide senza chiudere le parti esterne del raviolo. Con l’aiuto di un coltellino a lama sottile unire una per una le parti esterne del raviolo formando un fiore.
Per la cotturadel raviolo
Cuocere per 5 minuti il raviolo in una vaporiera.
Impiattamento
In un piatto tondo concavo posizionare tre punti di crema di edamame. Sopra la crema posizionare per ogni punto un cubo di daikon con lo zest di yuzu. Utilizzare 0,1 g di erba cipollina tritata sul fondo del piatto e posizionare i ravioli cotti. Aggiungere la crema di edamame, un cubetto di daikon e i germogli di daikon all’interno di due dei quattro petali dei ravioli. Al momento della degustazione versare il dashi molto caldo di gallina.
di
monzese, classe 1987, fa esperienza da Vino a Parigi con Enrico Bernardo, poi a Palazzo Parigi con Carlo Cracco. Nel 2015 inizia all'Iyo a Milano. Da aprile 2017 è chef dell'insegna di Claudio Liu, una stella Michelin
Antipasti, primi piatti, zuppe, portate vegetali, pesce e carni, ma anche la pizza, i lievitati, i dolci da credenza e irresistibili dessert per impressionare i vostri ospiti, o semplicemente per sperimentare in cucina: si può fare con le migliori Ricette d’autore