03-08-2022
Davide Canina e Monica Pedrotto
Davide Canina è un ingegnere piemontese che, dal 2008, asseconda la sua passione per il vino. Si diploma come sommelier per iniziare un percorso professionale in ristoranti stellati affinando il suo talento come cerimoniere di sala oltre che attraverso la creazione di carte vini. Prima lavora con lo chef Andrea Ribaldone a I due buoi e all’Osteria Arborina per poi spostarsi a Cioccaro di Penango, con Enrico Bartolini alla Locanda del Sant’Uffizio. Nel 2019 proprio l’ esperienza in Locanda, e la visione futura su quella porzione di terra astigiana gli ha fatto cambiare rotta: «Il mio sogno durante tutto il mio lavoro di sommelier era di produrre il mio vino. Ho battuto vigne italiane e d’Europa, giungendo anche in aree vitivinicole più lontane tuttavia il mio desiderio restava immutato: valorizzare le vigne del mio Piemonte. Proprio con il gruppo di amici “vinosi” cercavamo di capire come poterlo realizzare. Quando ho conosciuto Daniele Pasciuta, il proprietario della parcelle di Grignolino e di Barbera, a Bricco Pizzo di Cioccaro di Penango mi sono detto - ci siamo. E’ stato altrettanto essenziale l’incontro con Agostino Malvicino, direttore della cantina dei Produttori di Govone, con il quale abbiamo valorizzato i 300 ettari dei soci attraverso una selezione parcellare dei migliori vigneti. Un viaggio tra i mappali di quelle vigne che ci hanno portato subito ad iniziare proprio con il vigneto Bricco Pizzo. La sinergia con la cantina, i consigli tecnici di chi ha creduto, con me, in questo progetto mi hanno permesso di creare I Parcellari».
I Parcellari - Il Grignolino
Una nuova realtà enoica del Monferrato dove non viene smentito il cliché che dietro ad un grande uomo ci sia una donna: Monica Pedrotto. Per Davide è la compagna di vita e coeditrice de I Parcellari. «Io sono nata a Neviglie – chiosa Monica -. Origini langhette con genitori dapprima agricoltori poi, fino a dieci anni fa, viticoltori di uve Moscato. Lavoravo nel mondo del vino occupandomi di selezioni enoiche per i mercati esteri. Nel 2010 conobbi Davide attraverso amici comuni, tutti amanti del vino. Una frequentazione sporadica per lo più in occasioni di wine tasting, nulla di più. Finché nel 2019 le nostre vite si sono avvicinate in modo diverso, e, abbiamo deciso di condividere insieme i nostri sogni mollando tutto quanto appartenesse alla nostra vita precedente».
Albarossa Tre Parcelle
Un atto di coraggio e stima per questa coppia che oggi forma un tandem esplosivo di competenza e progettualità. Dai racconti dei giovani traspare la grande passione per quello che significa per loro I Parcellari. Contagia l’animo la loro cristallinità con cui narrano le loro vite da vignaioli in erba. Reportage di vendemmia, cantina con singolari sperimentazioni e tanta passione per ciò che fanno sono lo stimolo, ogni giorno, per guardare al futuro. Certo le rispettive esperienze in Francia forgiano il concetto di creare un vino da parcella che supera l’idea del Cru: sintetizza l’unicità di ogni bottiglia, millesimo e stile. La possibilità di lavorare solo con parcelle selezionate, vigna per vigna, con bottiglie numerate e un sito operativo a Govone, grazie alla sinergia con la cantina de “ produttori”.
Localizzazione della parcella di Chardonnay
Un grande vantaggio operativo che permette loro di partire senza costi d’impianto vertiginosi. Il team di esperti che li affianca sono l’agronomo Maurizio Gily e l’enologo Claudio Dacasto. Entrambi seguono le parcelle 563 Barbera d’ Asti Docg e 505 Grignolino d’Asti Doc a Cioccaro di Penango a Bricco Pizzo; le tre parcelle di Chardonnay a Bricco La Gambina in Grazzano Badoglio; la parcella 602 Sauvignon Doc a Bricco Sartorino di Portacomaro e infine, a Govone, a Bricco Tresenda la parcella di Nebbiolo e a Bricco Cantamessa quella di Albarossa (ndr: vitigno creato da impollinazione di nebbiolo su barbera). I Parcellari sono vini diversi tra loro con un comune denominatore: lo stile.
Il Sauvignon
Un'assonanza con la moda che distingue il taglio sartoriale dal grande abito. I Parcellari sono un taglio sartoriale generato dalla perfetta fusione di agricolture attente, tecniche di vinificazioni, legni dosati con uso di tonneaux da 500 litri, oltre all’impiego, inedito, del vinificatore brevettato VINOOXYGEN®. Si tratta di un brevetto messo a punto da altri due piemontesi che permette di vinificare, senza travasi, mediante un puro processo meccanico riducendo drasticamente il lavoro in cantina. In questo modo si evitano picchi di ossigenazione e la necessità di additivi come i solfiti. Il Sauvignon colpisce per la tipicità del naso e all’assaggio con una foglia di pomodoro didattica per poi lasciare posto alla salinità: equilibrio e rotondità. Barbera e Grignolino d’ Asti svelano vini freschi dai tannini più vivi nella Barbera e decisamente setosi nel Grignolino. Altro plauso per l’Albarossa 2019 che vede una macerazione di 15 giorni sulle bucce e un affinamento di 12 mesi in tonneaux da 500 litri oltre una sosta di circa un annetto in bottiglia prima di entrare in commercio. Appena 2500 esemplari che vi invito a provare e magari dimenticarne qualche bottiglia in un angolo della cantina: grande potenzialità d’invecchiamento e le affascinanti note balsamiche con lievi speziature esaltano un calice elegantissimo.
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di
laureata in psicologia, è stata rapita dalla galassia di Identità Golose. Se lo studio del vino è la sua vita, la vocazione di buongustaia è una scoperta in evoluzione
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Edoardo Ligabue, alias Gunter
Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo, dando voce a grandi blasoni, insomma delle vere e proprie istituzioni, ma anche a piccole aziende: tutto questo è In cantina.