09-01-2021
«Tenere aperte le porte e saper lasciare andare il sapere è una ricchezza». Così Pasquale Polito - uno dei fondatori, insieme a Davide Sarti, e una delle menti e delle braccia del progetto Forno Brisa - commenta l’uscita a fine novembre del libro, Ricette Rubate per artigiani, sognatori e startupper, in cui non si parla di pane, ma di fare impresa.
Si tratta della prima esperienza editoriale per il team di Forno Brisa che nasce dalla collaborazione con Vandenberg Edizioni ed è frutto della campagna di crowdfunding che l’azienda ha portato avanti nel corso del 2020 e del lavoro di scrittura di una squadra variegata dal punto di vista geografico e delle storie da raccontare: giornalisti gastronomici ed economici, comunicatori, consulenti per la crescita del business e persino creativi e musicisti.
La scelta del crowdfunding ha generato una rete estesa di contatti (e di soci) e poiché tra i mantra di Forno Brisa c’è il concetto - da loro sperimentato in prima persona - che il contributo di piccole realtà possa generare grandi cambiamenti, è nata l’idea di raccontare step dopo step il processo che ha consentito a un gruppo di ragazzi assai giovani, in media sotto i trent’anni, di aprire e portare avanti con successo un’idea imprenditoriale sostenibile. Un libro che assolve la funzione di mentoring, che passa informazioni in un «movimento corale di sostegno reciproco».
Ricette rubate è suddiviso in undici capitoli-concetti chiave a uso di artigiani, startupper e sognatori, concetti rigorosamente da mixare e fare propri. Si parte con il modello artigiano, dove si approfondisce dal punto di vista sociologico ed economico cosa voglia dire fare impresa artigiana, per affrontare poi il tema dell’impatto e della sostenibilità aziendale - tanto cara a Forno Brisa - della formazione, della necessità di individuare un maestro e dei modelli di riferimento.
Ricette da rubare e remixare, ma anche un messaggio di speranza e un incoraggiamento a osare e a non mollare, anche in questo tempo di generale difficoltà.
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