26-12-2011
Piero Antinori con le figlie Albiera, Allegra ed Alessia. Alla famiglia si devono etichette storiche della viticoltura chiantigiana e toscana come Tignanello e Solaia. Storie in parte ripercorse attraverso le pagine del volume Il Profumo de Chianti, edito da Mondadori
Cuore di papà, questa volta bisogna proprio dirlo. Tanto hanno insistito le tre intraprendenti figlie di Piero Antinori, Albiera, Allegra e Alessia, la nuova generazione, che finalmente il Marchese si è messo a tavolino (elegante come sempre e probabilmente con un calice di rosso accanto) per raccontare la storia della sua famiglia e dei suoi vini che, in effetti, qui tratta come figli. Il libro - Il Profumo de Chianti, Mondadori, 216 pagine, 18.50 euro - è stato presentato in una Firenze già illuminata a festa, nella Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio (nobile cornice degna di cotanto sangue blu) alla presenza dell’intera squadra Antinori. Un racconto in 7 vini (tanti quanti i capitoli in cui è suddivisa la narrazione) ciascuno dei quali, - e parliamo dei vini di maggior successo della casata - si presta a far da titolo alle varie sezioni: icone enologiche senz’altro note agli addetti ai lavori, ma che anche i comuni mortali appassionati di Bacco hanno imparato a riconoscere: Montenisa Rosè, le bollicine di famiglia, Villa Antinori, il supertuscan Solaia, l’ormai noto Tignanello, il Cervaro della Sala, l’Antica Napa Valley Cabernet Sauvignon e il Mezzo Braccio di Monteloro.
La copertina del libro: 216 pagine, 18.50 euro
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milanese d’adozione, laureata in Lettere, già giornalista enogastronomica con la passione per il tè su diverse testate, da oltre 15 anni è passata dall’altra parte della barricata occupandosi di comunicazione e consulenza nello stesso ambito. L’inseparabile bicicletta con cui si sposta per la città le fa bruciare tutto quello che assaggia e fa assaggiare
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