Davide Guidara
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Annie Féolde e Giorgio Pinchiorri in una foto di tanti anni fa. Fa parte delle splendide illustrazioni di Pinchiorri a due voci
Le foto di questo articolo, storiche e bellissime, sono tratte da Pinchiorri a due voci, ossia il libro - edito da Cinquesensi - che narra due storie che confluiscono in una grande avventura: la vita di Annie Féolde e di Giorgio Pinchiorri.
«E pensare che il mio primo incontro con Giorgio fu piuttosto complicato. Ci conoscemmo in Chianti, nei pressi di Greve, per una degustazione di vini: ci presentarono e prendemmo a parlare, prima con grande calore e poi con altrettanta animosità a causa della solita disputa sui vini rossi e su quelli bianchi. Io da francese tradizionalista esprimevo con passione il mio amore per i vini rossi, lui esaltava i bianchi della Champagne» (Annie Féolde)
«La svolta della mia vita su un piano lavorativo e sentimentale avvenne in Chianti. Fui invitato da un'azienda grevigiana che presentava una nuova etichetta ed ebbi la grande fortuna di conoscere quella che sarebbe diventata la mia compagna del cuore, Annie Féolde. Da quel momento abbiamo preso a girare il mondo insieme alla scoperta dell'infinito universo enogastronomico e non abbiamo mai smesso» (Giorgio Pinchiorri)
La copertina del libro
Pinchiorri a due voci narra, quasi fosse una favola (ma forse lo è davvero!) un percorso incredibile, prima distinto, poi fattosi parallelo e addirittura sovrapposto, anzi annodato fortemente perché oltre a essere unione di due vite è trasposizione dell'intreccio tra eno e gastronomia, tra cantina e cucina, tra vino e piatto. Elementi che trovano in Giorgio e Annie prima perfetta incarnazione, poi ineguagliata fusione.
Anni '70, riunione di sommelier. Al centro Luigi Veronelli con alle spalle Giorgio Pinchiorri
Eccoli, gli incipit:
Annie Féolde e le sue famose "caramelle"
Giorgio Pinchiorri con il curatore della cantina, Alessandro Tomberli
Annie sul Ponte Vecchio nel 1982, con la sua Canaille
Nelle pagine de La Cucina di Annie Féolde, lei si racconta partendo dalla sua infanzia a Nizza, come figlia di una famiglia di albergatori, dai suoi viaggi di formazione a Parigi e Londra, fino a Firenze dove negli anni ‘70 incontra Giorgio Pinchiorri. La narrazione continua con i bellissimi ricordi di tutti gli anni di dedizione che hanno condotto al successo di Enoteca e che porteranno anche all’apertura di Enoteca Pinchiorri a Tokyo e poi a Nagoya.
Il grande Paul Bocuse con il suo chef Roger Jaloux e Annie Féolde nella cucina dell'Enoteca Pinchiorri mentre prepara la famosa Soupe Gistard d'Estaign per la cena organizzata a Palazzo Antinori in collaborazione con Cantarelli ed Enoteca Pinchiorri
Pinchiorri a due voci di Leonardo Castellucci, Cinquesensi editore pp 224, euro 35 (acquista qui)
classe 1974, milanese orgoglioso di esserlo, giornalista professionista dal 1999, ossia un millennio fa, si è a lungo occupato di politica e nel tempo libero di cibo. Ora fa l'opposto ed è assai contento così. Appena può, si butta su viaggi e buona tavola. Coordinatore della redazione di identitagolose.it Instagram: carlopassera
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