11-03-2013

Gerusalemme estrosa

Dal mercato di Mahane Yehuda al creativo Machneyuda, due soste da fare in Terra Santa

Il ristorante Machneyuda di Gerusalemme, Israele,

Il ristorante Machneyuda di Gerusalemme, Israele, 10 beit yaakov 10 street, telefono +972.053.8094897. Gestito da 3 giovani cuochi, è un "ristorante di mercato": i piatti sono preparati direttamente al tavolo con le primizie del vicino Mahane Yehuda

Gerusalemme è la classica meta di turismo religioso, obbligatorio per tutti coloro che vanno alla ricerca della storia, dei luoghi sacri, della fede. Di una moltitudine di persone che sostano al Muro del Pianto o che si muovono silenziose e affascinate dagli spazi immensi del Santo Sepolcro. Turisti che certamente si preoccupano un po’ meno dell’aspetto squisitamente gastronomico che però, a noi di Identità Golose in viaggio nelle terre d’Israele, senza voler a tutti i costi mischiare sacro e profano, non può passare in secondo piano.

Se Tel Aviv, sul mare, è il centro dell’ebraismo più moderno e giovane, del divertimento in spiaggia cavalcando le onde e delle nottate brave in mille locali, Gerusalemme offre ai visitatori un’immagine decisamente più compassata e seriosa. Anche se poi non mancano motivi di grande interesse quando ci riferiamo alla cucina e ai prodotti locali. Se ne ha una percezione immediata frequentando l’ottimo mercato Mahane Yehuda (nell’omonimo quartiere), in una divertente zona della città dove le etnie, così come le spezie, la frutta e la verdura, si mescolano mettendo in fila in un colpo solo eco di sapori e odori curdi, ebraici, arabi, libanesi, più in generale mediorientali, ma con molte influenze nordafricane.

Halva

Halva

Nello spazio di pochi metri si passa dal paradiso dell’Halva (è uno dei più noti negozi del mercato) allo zenzero e allo zafferano, dai datteri ai dolci di marzapane, dai falafel all’hummus. Vivace, divertente, diviso per quartieri di appartenenza etnica, quasi come accade per la città vecchia di Gerusalemme, tagliata in quattro zone “occupate” da cristiani, ebraici, musulmani e armeni, Mahane Yehuda è un mondo a parte, uno spaccato di vita quotidiana colorato e divertente. Anche un luogo in cui, tra mille bancarelle, si possono trovare eccellenze gastronomiche provenienti da tutti i paesi del mondo. Serve un pezzo di Brie o di Parmigiano? Nessun problema, c’è un negozio che è rifornito di formaggi almeno quanto i migliori negozi occidentali (se non di più).

Vicino al mercato non si può poi perdere l’occasione di assistere allo spettacolo offerto dalle cucina del ristorante Machneyuda, gestito da tre cuochi creativi, simpatici e giovani: Uri Navon (già nello stellato L’Escargot a Londra), Yossi Elad (amante della cucina italiana ed esperto panettiere) e Asaf Granit (un cuoco giramondo con un tocco di Francia nell’anima). Il risultato è un ristorante di mercato dove in un angolo si vendono frutta e verdura, come in un negozio, e poi c’è la cucina che si apre sulla sala offrendo lo spettacolo del continuo andirivieni dei cuochi. Un grande tavolo permette di allestire piatti preparati per tutti direttamente al tavolo ed è così che nascono preparazioni destinate ad essere opere d’arte culinaria assolutamente improvvisate. Con i cuochi che escono dalla cucina e confezionano il piatto direttamente di fronte ai clienti, mentre la musica invita a danzare nel centro della sala.

Carpaccio di pesce con melograno

Carpaccio di pesce con melograno

La nascita del piatto si materializza davanti agli occhi e il piacere della condivisione del piatto, mista alla buona cucina dall’impronta sì mediorientale, ma mediata dalle molte esperienze internazionali dei tre cuochi, crea un mix intrigante di assoluto fascino. Tra ottimi piatti di carne e pesce, salse, schizzi di pittura d’avanguardia e sgocciolamenti pollockiani. Un successo più che meritato, come dimostra l’affollamento all’ora di pranzo di una clientela giovane, curiosa, dinamica, che si accomoda volentieri ai tavoli. Un melting pot irrinunciabile per chi vuole godersi il lato più multietnico di Gerusalemme.


Spotti e mangiati

Le insegne, i sapori e le personalità cucinanti d'Europa, viste da Gualtero Spotti

a cura di

Gualtiero Spotti

giornalista per riviste di turismo ed enogastronomia italiana, ama le diverse realtà della cucina internazionale. E poi adora viaggiare
 

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