14-04-2017

Vini Velenosi... e biologici

L'azienda vitivinicola di Ascoli Piceno ha presentato a Milano la sua nuova linea bio, lanciata con la vendemmia 2016

Angela ed Ercole Velenosi hanno fondato la casa vi

Angela ed Ercole Velenosi hanno fondato la casa vinicola che porta il loro cognome nel 1984, partendo da una superficie di soli 5 ettari. Oggi produce circa 2.500.000 bottiglie

Angela Velenosi, titolare dell’omonima azienda vitivinicola di Ascoli Piceno fondata nel 1984 assieme al marito Ercole, ha presentato in anteprima a Milano, e poi alla cinquantunesima edizione del Vinitaly appena conclusasi a Verona, la nuova linea biologica nata con la vendemmia 2016 e composta da Marche Igt Passerina, Offida Docg Pecorino e Rosso Piceno Doc. Sono questi i primi passi di una scelta, quella dell’agricoltura biologica, che comporta costi produttivi superiori anche del 15% rispetto ai metodi di produzione convenzionali e sicuramente un maggiore e continuo impegno in vigna, ma che è ormai una necessità e un dovere sia per il ruolo che la viticoltura ha nel preservare il territorio e tramandarlo il più intatto possibile alle generazioni future, sia per la sensibilità ai temi ambientali sempre più diffusa presso i consumatori. La conversione completa al biologico entro i prossimi 4 anni è poi l’obiettivo finale di questa importante trasformazione voluta da Angela Velenosi per il futuro di un’azienda che attualmente conta 146 ettari vitati e una produzione di quasi due milioni e mezzo di bottiglie, il cui 65% è destinato al mercato estero.

E visto che di vini biologici si trattava, la scelta della location per la presentazione e degustazione dei nuovi vini, ampliata poi con altre storiche etichette di Velenosi che bio ancora non sono, ma presto lo diventeranno, è stata altrettanto “verde” ed è ricaduta su Bioesserì, la cui filosofia è appunto quella di proporre piatti con ingredienti naturali e biologici. Ecco quindi le nostre impressioni sugli assaggi fatti assieme ad Angela Velenosi e alla sua export manager Gloria Fabbri.

Angela Velenosi

Angela Velenosi

Marche Igt Passerina 2016 Bio. 100% Passerina da agricoltura biologica. Colore giallo paglierino. Al naso apre con profumi di fiori gialli e frutti gialli e infine agrumi. In bocca è fresco con buona ed equilibrata sensazione sapida. Buona qualità e finale elegante. Ottimo esordio quindi per un vino che valorizza un vitigno in passato troppo spesso dimenticato o addirittura rimpiazzato dal Trebbiano toscano.

Offida Docg Pecorino 2016 Bio. 100% Pecorino da agricoltura biologica e da barbatelle provenienti da Arquata del Tronto, zona nella quale i frati benedettini già intorno al 1200 lo selezionarono come adatto a produrre un vino per la messa in grado di mantenersi a lungo. Di colore giallo paglierino con riflessi dorati, risulta leggermente chiuso al primo impatto olfattivo. Evidenti comunque i sentori floreali e fruttati con prevalenza di pera, pesca e frutti esotici. In bocca è da subito entusiasmante, fresco, sapido, gustoso e ricco. Sicuramente il migliore tra gli assaggi effettuati, nonostante il confronto con i validissimi “fratelli maggiori” con già molte vendemmie e altrettanti riconoscimenti alle spalle.

Rosso Piceno Doc 2016 Bio. 70% Montepulciano e 30% Sangiovese da agricoltura biologica. Rosso rubino. Note decise e pronunciate di viole, fragoline, ribes. Morbido, sapido, equilibrato e fine con una buona persistenza aromatica intensa coerente con le sensazioni olfattive.

Offida Docg Pecorino Rêve 2015. 100% Pecorino. Il “sogno” di vinificare un autoctono in stile Borgogna si è trasformato in bellissima realtà a partire dal 2009 con un vino che si conferma ai massimi livelli anche in questa vendemmia che la stessa Angela Velenosi ha definito la migliore degli ultimi 30 anni. Raccolta a mano, pressatura soffice, inizio della fermentazione in acciaio e poi la metà del mosto-vino passa in barriques nuove di rovere francese per 6 mesi, trascorsi i quali torna a riunirsi a quello rimasto in acciaio. Il risultato è un vino dal colore giallo paglierino cristallino, che sprigiona profumi complessi ed eleganti di frutta gialla matura, burro, vaniglia. All’assaggio è gradevolmente vellutato, con una piacevole freschezza. Intenso, molto persistente e con una qualità gusto-olfattiva particolarmente distinta.

Rosso Piceno Doc Superiore Roggio del Filare 2012. 70% Montepulciano, 30% Sangiovese. Un nome che significa rosso fuoco (roggio) e che è tratto dalla poesia "Arano" di Giovanni Pascoli per questo vino che si presenta di colore rosso rubino intenso e con buona consistenza alla rotazione del bicchiere. Al naso si riconoscono frutti maturi bacca nera, viola, rosa e poi pepe ed eucalipto. In bocca è caldo, morbido, con tannini presenti ma ben dosati e ricco di materia estrattiva. Finale persistente e fine.

Offida Docg Rosso Ludi 2013. Montepulciano, Cabernet Sauvignon, Merlot. Con questo vino Angela Velenosi ha voluto trasmettere dei messaggi importanti a partire dal nome e dall’etichetta. Il nome richiama ovviamente il gioco e la piacevolezza, ma anche la competizione e la sfida. Ecco quindi nascere, a partire dalla vendemmia 1998, un uvaggio con influenze bordolesi, ma figlio dello stupendo e vocato territorio marchigiano che ancora oggi non è conosciuto e valorizzato quanto meriterebbe. L’etichetta serigrafata si ispira invece al dipinto "La Danse" di Matisse (di cui ne esistono due versioni: una del 1909 conservata a MoMA di New York ed una del 1910 esposta al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo), ma nell’etichetta i volti di chi danza non sono visibili, o meglio ci sono, ma non dove ci aspetteremmo di trovarli. Lo stesso concetto dovrebbe quindi applicarsi alla scelta di un vino, che dovrebbe avvenire senza badare solamente al blasone del produttore o della denominazione cui appartiene e andando invece più in profondità superando le apparenze. Con queste premesse, che condividiamo, ci sembra coerente non indicare le nostre impressioni degustative. Provatelo e… buon divertimento!


In cantina

Storie di uomini, donne e bottiglie che fanno grande la galassia del vino, in Italia e nel mondo

a cura di

Luca Torretta

Millesimo 1974, una laurea in Ingegneria civile e un’innata passione per cocktails, distillati e vini, che non si stanca mai di scoprire, conoscere e degustare. Instagram luca.torretta

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